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Dal rigalleggiamento, all'ultima rotta, alla demolizione a Genova, tutte le fasi del recupero del relitto della Costa Concordia

È tornato a galleggiare il relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 sulle coste del Giglio dopo un "inchino" fatale dinanzi all'isola. La stima totale dei costi di rimozione per il più grande progetto di recupero di un relitto nella storia ammonta a circa 1,2 miliardi di dollari. Ecco tutte le fasi dal rigalleggiamento, all'ultima rotta che affronterà il relitto trainato da due rimorchiatori, fino alla demolizione e al riciclo di alcune parti nel porto di Genova Voltri

4. Il recupero della Costa Concordia/ La stabilizzazione del relitto

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A novembre 2012 sono stati completati l'ancoraggio e la stabilizzazione del relitto. Le operazioni avevano l'obiettivo di evitare lo scivolamento verso acque più profonde e di poter effettuare le lavorazioni successive in sicurezza, anche in situazioni atmosferiche avverse. La stabilizzazione è avvenuta per mezzo di un sistema di ancoraggio costituito da quattro elementi sommersi (anchor block) fissati al fondale sottomarino tra il relitto e la costa, in posizione centrale rispetto al relitto stesso. Successivamente sono stati installati altri sette anchor block e 11 torrette di ritenuta necessari per la fase di raddrizzamento del relitto, il cosiddetto "parbuckling". Sulle sommità di ogni torretta sono posti due martinetti idraulici a recupero di fune (strand jack) controllati a distanza via computer ciascuno dei quali ha azionato un cavo collegato a una catena di acciaio (di cui ogni maglia pesa 205 kg) che passa sotto lo scafo per poi essere fissata sul lato emerso del relitto. Questi sistemi di ritenuta sono serviti per controbilanciare le forze applicate allo scafo durante la rotazione e garantire quindi il riassetto verticale del relitto.

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