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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2014 alle ore 11:22.
L'ultima modifica è del 15 luglio 2014 alle ore 18:41.

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Corruzione, concussione, abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici. Sono questi i reati contestati all'ex direttore regionale della Campania dell'Agenzia delle Entrate, Enrico Sangermano, posto agli arresti domiciliari con un'ordinanza del gip di Napoli. Provvedimento restrittivo anche per Silvana Pane, titolare di una società di Piano di Sorrento. Nell'inchiesta figurano come indagati anche Mattia Barricelli, direttore provinciale Napoli 2 dell'Agenzia delle Entrate, e Salvatore Cortese, capo del settore controlli della Direzione regionale dello stesso ufficio.

Le indagini sono partite da alcuni provvedimenti di "annullamento in autotutela" disposti da Sangermano a favore di società di un gruppo che fa capo a Fedele Ragosta, destinatario di misure cautelari nella primavera del 2012. Tra questi, quello nei confronti della società Immobilgest Srl, annullamento che per gli inquirenti é stato disposto in assenza dei requisiti necessari e che venne poi anche revocato per un interessamento dell'ufficio Audit della Direzione centrale delle Entrate. Indagini anche attraverso intercettazioni telefoniche e perquisizioni, soprattutto una a casa di Sangermano, nel giugno 2012, hanno permesso di acquisire elementi di indagine tra cui il possesso di 40 mila euro in contanti, ritenuto ingiustificato dagli inquirenti.

In un comunicato, l'Agenzia delle Entrate ha spiegato di aver offerto la massima collaborazione all'autorità giudiziaria per far luce sulla vicenda che ha portato all'arresto dell'ex Direttore regionale della Campania. L'Agenzia sottolinea che sta assumendo tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale, a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino alla costituzione di parte civile nel processo penale.

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