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Questo articolo è stato pubblicato il 15 luglio 2014 alle ore 10:37.

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STRASBURGO (Dal nostro inviato) – Il futuro commissario agli Affari economici, l'ex premier finlandese Jyrki Katainen, ha esortato i paesi della zona euro ad applicare meglio le raccomandazioni-paese dell'esecutivo comunitario. La presa di posizione è giunta ieri sera durante una audizione parlamentare. Il 42enne ex primo ministro è stato messo sotto pressione da alcuni deputati che gli hanno rimproverato di essere stato contro una mutualizzazione dei debiti e contro l'idea di aiutare la Grecia, in crisi finanziaria.

«Una crescita del deficit non sarebbe sostenibile - ha detto ai deputati della Commissione affari economici del Parlamento che lo incalzavano qui a Strasburgo, ipotizzando l'uso del bilancio pubblico per aiutare l'economia -. Non vedo chi vorrebbe continuare a dare soldi a un paese che avrebbe perso la fiducia dei creditori». L'assemblea di Strasburgo deve concedere la fiducia a Katainen, chiamato a sostituire un altro finlandese, Olli Rehn, eletto al Parlamento e quindi dimessosi.

Sven Giegold, un deputato ecologista tedesco, ha ricordato all'ex premier conservatore finlandese che nel corso degli anni egli si è opposto all'idea di aiutare la Grecia; ha chiesto di imporre collaterale ai prestiti governativi a favore dei paesi in crisi; ha respinto l'ipotesi di dare una licenza bancaria al Meccanismo europeo di stabilità (noto con l'acronimo inglese Esm); e ha bloccato qualsiasi tentativo di mutualizzare i debiti pubblici con l'obiettivo di dare una risposta strutturale alla crisi debitoria.
Katainen ha risposto con difficoltà, consapevole della forte presenza di una componente socialista nella Commissione affari economici. Sia nelle sue risposte che nel suo discorso introduttivo l'ex premier finlandese si è voluto mantenere prudente. Si è limitato a ribadire l'importanza di rispettare le regole di bilancio, anche per mantenere la fiducia degli investitori: «Attuare le raccomandazioni-paese è il modo migliore per evitare crisi future, per aumentare la produttività e la competitività».

Il Parlamento ha sentito ieri sera anche Ferdinando Nelli Feroci, un ex diplomatico di carriera italiano, che Roma ha designato per sostituire Antonio Tajani, eletto anch'egli a Strasburgo. «Vorrei procedere in uno spirito di continuità con il mio predecessore: la competitività sarà il fattore chiave nella mia azione», ha detto Nelli Feroci. «Le imprese - ha aggiunto - possono e devono svolgere un ruolo decisivo nella lotta alla disoccupazione, soprattutto giovanile».

Il Parlamento voterà domani la fiducia ai due nuovi commissari. Mentre Nelli Feroci, 68 anni, non ha fatto mistero che la sua nomina è probabilmente a tempo e che il suo mandato scadrà in ottobre, alla fine dell'attuale Commissione, Katainen dovrebbe rimanere in carica anche nel successivo esecutivo comunitario. Ciò detto, l'ex premier finlandese dovrà essere risentito dai deputati, se fosse nuovamente designato dall'attuale governo di Helsinki nella nuova Commissione.

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