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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2014 alle ore 21:48.

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Bank of America ha riportato utili in calo del 43% nel secondo trimestre - più della contrazione attesa dagli analisti - a causa di spese legali da 4 miliardi di dollari legate a dispute su mutui tossici venduti prima dello scoppio della crisi finanziaria. Nello stesso periodo del 2013 quelle spese erano state solo di 471 milioni. Nei primi tre mesi dell'anno l'istituto di credito aveva già registrato conti in rosso per la prima volta in quasi tre anni proprio a fronte di inattese spese legali da 6 miliardi di dollari. Il gruppo guidato da Brian T. Moynihan sta inoltre tuttora negoziando con il governo americano per raggiungere un patteggiamento su irregolarità nei titoli garantiti da prestiti immobiliari.

Martedì i legali di Bank of America hanno incontrato i funzionari del dipartimento di Giustizia ma un'intesa sembra lontana: l'amministrazione Obama chiede molto più dei 13 miliardi di dollari messi sul piatto dalla banca, forse fino a 17 miliardi. Il direttore finanziario Bruce R. Thompson si è rifiutato di rivelare se le spese legali da 4 miliardi a bilancio nel periodo aprile-giugno siano legate ad un possibile accordo con il ministero di Eric Holder ma ha ammesso che «il dipartimento di Giustizia è una delle questioni significative legate ai mutui» ancora da risolvere. Senza un accordo, la procura procederà con una denuncia contro Bank of America, come avrebbe rischiato - per motivi simili - Citigroup, che lunedì ha invece siglato un patteggiamento da 7 miliardi di dollari.
Nel secondo trimestre, più in dettaglio, il gruppo con sede a Charlotte (North Carolina) ha registrato utili da 2,29 miliardi di dollari contro i 4,01 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. I profitti per azione sono stati di 19 centesimi, meno dei 29 centesimi calcolati dagli analisti. Al netto delle spese legali il risultato è di 41 centesimi.

I ricavi sono calati del 4,3% a 21,75 miliardi di dollari, sostanzialmente in linea con il consensus da 21,61 miliardi. In particolare, il giro d'affari legato al trading nel reddito fisso, valute e materie prime (il cosiddetto FICC, fixed income, currencies and commodities) è cresciuto del 5% su base annuale a 2,4 miliardi. Rivali quali Citigroup, JP Morgan e Goldman Sachs hanno subito rispettivamente una contrazione dei ricavi FICC del 12%, 15% e 8,6%. Le entrate da trading nell'azionario, tuttavia, sono scese anche per Bank of America, con una flessione del 14% a 1 miliardo di dollari. Mentre i negoziati con il dipartimento di Giustizia continuano, Bank of America ha portato a termine almeno un nuovo accordo, con la Aig. La banca verserà al colosso assicurativo 650 milioni di dollari archiviando una controversia su prodotti finanziari legati ai mutui.

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