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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2014 alle ore 07:32.

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In Italia il termometro delle start up continua a schizzare in alto. Sono oltre 2300 quelle iscritte nel registro delle imprese e il numero è destinato a salire ancora visto che la febbre ormai contagia tutto il Paese e non solo. Lo dimostrano i 130 progetti arrivati da tutto il mondo per partecipare al nuovo programma di accelerazione di Luiss Enlabs, la fabbrica delle start up nata nel cuore di Roma sopra i binari della Stazione Termini. Di questi progetti ne sono stati selezionati sei che ora potranno contare su un percorso di sostegno, anche economico, per tentare il grande salto nel mercato. «È il segno che il nostro Paese è diventato un posto interessante per aprire una impresa innovativa», avverte Luigi Capello fondatore di Luiss Enlabs e di Lventure group, società che opera nel venture capital.

Cinque mesi per accompagnare le start up sul mercato
Sono sei le nuove start up che si vanno ad aggiungere alle altre 18 che hanno già partecipato ai programmi di accelerazione di Luiss Enlabs. Si tratta di sei idee di impresa innovativa - «tiassisto24», «filo», «tutored», «Instature», «Makeit Land» e «Slapped» - che puntano su app, piattaforme on line e device di largo consumo. Luiss Enlabs ora fornirà per 5 mesi un programma di accelerazione che consentirà ai team selezionati di lavorare all'interno dell'acceleratore, uno spazio di oltre 2000 mq situato proprio all'interno della Stazione Termini di Roma. Il percorso prevede anche corsi di formazione, l'affiancamento di advisor, l'assistenza e l'incontro con possibili investitori. Per ogni start up ci sarà anche un investimento di 60mila euro (30mila in servizi e 30mila cash, a fronte di quote di capitale) attualmente in fase di valutazione da parte di Lventure Group. Il percorso terminerà poi con l'Investor Day - a metà gennaio - evento in cui tutte le start up partecipanti al programma si presentano ad un'ampia platea di investitori.

Per le start up il nodo resta l'attrazione dei fondi
Finora Luiss Enlabs ha selezionato 24 start up (incluse le nuove) tra mille progetti pervenuti: 2,8 milioni gli euro investiti a oggi da Lventure Group che diventano 6,6 milioni con i capitali provenienti da co-investitori esterni. «Ma forse il dato di cui sono più fiero - avverte Capello - è quello dei posti di lavoro creati dalle nostre startup: oltre 200». «Ora - aggiunge il fondatore di Luiss Enlabs - puntiamo a crescere ancora nei prossimi mesi: vogliamo arrivare ad un portafoglio di 59 start up entro il 2017, mentre nuovi spazi arriveranno a breve ad ingrandire la nostra fabbrica delle start up». Per Capello dopo le misure approvate negli ultimi annui - a cominciare dalle agevolazioni fiscali per chi investe in imprese innovative - «l'Italia è diventata più attraente soprattutto per le prime fasi di creazione delle start up». Il nodo resta l'attrazione di grandi investitori per garantire le risorse necessarie a queste imprese per fare il grande salto dimensionale: «Credo che in questo senso possa dare una mano il progetto di fondo dei fondi a cui lavora il Governo e che potrebbe attrarre grandi capitali convincendoli a investire in Italia nei progetti più validi».

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