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Questo articolo è stato pubblicato il 17 luglio 2014 alle ore 08:54.
L'ultima modifica è del 18 luglio 2014 alle ore 09:00.

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Intanto l'esercito israeliano è riuscito a sventare tempestivamente stamane l'infiltrazione nel Neghev di una quindicina di miliziani di Hamas armati. Fra questi vi sono perdite. Secondo quanto ha riferito la radio militare il commando di Hamas è penetrato stamane mediante un tunnel in Israele, nella zona antistante il sud della striscia di Gaza. I miliziani sono stati però scorti dall'esercito che ha aperto il fuoco. Da parte sua l'aviazione ha aperto il fuoco sul tunnel mentre una parte del commando palestinese cercava di rientrare a Gaza. Se l'infiltrazione fosse riuscita, ha affermato la radio militare, Hamas avrebbe potuto compiere un attentato di "rilevanza strategica" in Israele.

Nel frattempo migliaia di abitanti del Neghev occidentale sono ancora chiusi nelle loro abitazioni, mentre l'esercito è impegnato in perlustrazioni per accertarsi che in quel terreno non siano rimasti miliziani di Hamas. E altri tre palestinesi sono stati uccisi questa mattina a Rafah da un attacco israeliano, prima dell'inizio della tregua umanitaria tra Israele e Hamas. I tre palestiensi sono rimasti vittime dei tiri di un carro armato, hanno reso noto fonti del servizio sanitario locale.

Il Consiglio europeo «condanna i lanci di razzi da Gaza su Israele e l'indiscriminato mirare sui civili».

L'ambasciatore israeliano Naor Gilon a Radio 24 ha detto stamane: «"La differenza basilare tra Israele e Hamas è che Israele ha sviluppato il sistema di difesa Iron Dome per proteggere i bambini israeliani, Hamas usa i bambini per proteggere le sue armi». E mentre l'esercito israeliano annuncia di aver aperto un'inchiesta, l'ambasciatore dice a Radio 24: «I bambini non sono stati colpiti da Israele, ma dall'esercito israeliano e provo a spiegare cosa significa e come possano succedere cose del genere: nelle operazioni militari siamo impegnati per evitare ogni coinvolgimento di civili, soprattutto di bambini. Ma Hamas li usa: ci sono video che mostrano come i bambini si trovino vicino alle postazioni di lancio di missili quando Hamas li spara contro Israele. Noi abbiamo tecniche per colpire automaticamente quello spazio da cui partono i missili. Se ci sono dei bambini nei pressi delle postazioni di lancio noi non li vediamo. Non siamo a pochi metri da loro, non li vediamo perché colpiamo da molto lontano e un obiettivo mirato, il target militare. In qualche caso si possono commettere degli errori. Spero che questo non accada. Ma di nuovo bisognerebbe capire che i bambini palestinesi non sono vittime di Israele, sono vittime di Hamas che non accetta un cessate il fuoco e continua i combattimenti. Ma noi vogliamo fermare questa guerra».

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