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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2014 alle ore 15:07.
L'ultima modifica è del 24 luglio 2014 alle ore 19:42.

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Bankitalia taglia le stime del Pil: +0,2% nel 2014. Nel Bollettino economico dell'istituto emesso lo scorso gennaio Bankitalia stimava per quest'anno un Pil in crescita dello 0,7%. Anche via Nazionale si allinea dunque agli altri istituti che nei mesi scorsi avevano riallineato al ribasso le previsioni di crescita del Pil quest'anno (+0,2% CsC Confindustria, +0,3% Prometeia, crescita piatta il Ref) mentre il governo resta fermo al +0,8% contenuto nel Def di aprile. Il Bollettino rivede al rialzo, invece, la stima del Pil 2015: da +1% a +1,3%. In questo caso il miglioramento si deve «principalmente» alle misure espansive decise a giugno dalla Bce, che secondo gli economisti di Bankitalia, potrebbero avere sul Pil italiano un effetto positivo pari all'1,0% nel triennio 2014-2016.

Bankitalia: Pil 2014 +0,2% rischi ribasso,+1,3% in 2015
Banca d'Italia prevede «una ripresa moderata, non esente da significative incertezze» con il Pil che «crescerebbe attorno allo 0,2 per cento nella media dell'anno in corso, con rischi al ribasso e aumenterebbe dell'1,3 nella media del 2015». Via Nazionale ricorda che alla fine del primo trimestre di quest'anno il Pil si collocava su livelli di circa il 9 per cento inferiori a quelli del 2007, soprattutto per effetto della flessione di consumi e investimenti. E sottolinea che «rimangono considerevoli elementi di fragilità nelle prospettive di ripresa, anche a causa dell'incertezza sull'evoluzione delle tensioni geopolitiche in corso e sulla loro trasmissione agli scambi mondiali».

Bankitalia: 0,4% inflazione 2014, 0,8% nel 2015
Il rischio deflazione non sembra scongiurato. Nel Bollettino di Bankitalia, infatti, l'inflazione italiana è prevista «allo 0,4% nel 2014» per risalire allo «0,8 l'anno prossimo».

Miglioramento credito è incerto, ancora scesi prestiti alle imprese
Timidi i segnali di superamento del credit cruch. «Vi sono segnali di miglioramento delle condizioni del credito, ma ancora marginali e incerti. I sondaggi più recenti indicano un'attenuazione delle difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari» ma «i prestiti al settore privato continuano però a ridursi, risentendo anche del debole quadro congiunturale» scrivono i tecnici di Bankitalia.

Ristagno produzione industriale anche in II trimestre
Notizie negative anche sul fronte della produzione industriale. «In maggio la produzione industriale ha subito una flessione inattesa, comune all'area dell'euro, in parte attribuibile a effetti di calendario». Ma quel che è peggio è che «le informazioni disponibili suggeriscono un sostanziale ristagno dell'attività anche nel secondo trimestre».

Spesa famiglie sale prima volta da 12 trimestri
Tra i pochi elementi positivi nello scenario tratteggiato da Bankitalia c'è il fatto che la spesa delle famiglie è tornata ad aumentare «marginalmente» nel primo trimestre di quest'anno dopo 12 trimestri di contrazione. Secondo il Bollettino economico il dato dovrebbe stabilizzarsi quest'anno per poi crescere nel 2015. «Uno stimolo», afferma via Nazionale, «deriverebbe anche dalle misure di sostegno ai redditi più bassi già introdotte dal Governo nell'aprile scorso».

Da bonus 80 euro +0,2% sui consumi e +0,1% su Pil
In particolare, l'effetto espansivo netto del bonus di 80 euro «è valutato in circa due decimi di punto percentuale sui consumi (un decimo sul Pil) nel biennio 2014-15, una stima che tiene conto anche dell'effetto restrittivo degli interventi di copertura già inclusi nello stesso provvedimento».

Disoccupazione aprile-maggio stabile al12,6%
Anche sul fronte disoccupazione (stabile per la prima volta da tre anni) non si regitrano peggioramenti. Le indicazioni preliminari relative ad aprile e maggio, rileva Bankitalia nel Bolettino economico, segnalano che «il tasso di disoccupazione al netto dei fattori stagionali è stato pari, nella media del bimestre, al 12,6 per cento, non aumentando per la prima volta da tre anni».

Prosegue consolidamento conti, debito/Pil in calo dal 2015
Prosegue poi il consolidamento dei conti pubblici italiani e l'indebitamento netto delle Pa è destinato a ridursi nel 2015, mentre l'avanzo primario rimarrebbe superiore al 2% del prodotto quest'anno e nel prossimo. Il rapporto tra debito pubblico e Pil - infine - tornerebbe a scendere dal 2015. Bankitalia stima anche un miglioramento dei conti con l'estero: «Nonostante l'accelerazione delle importazioni, trainate dalle componenti della domanda a maggior contenuto di beni intermedi provenienti dall'estero - si legge nel Bollettino - l'aumento delle esportazioni sospingerebbe l'avanzo del saldo di parte corrente della bilancia dei pagamenti fino a quasi il 2%».

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