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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2014 alle ore 12:56.
L'ultima modifica è del 21 luglio 2014 alle ore 16:04.

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Nello scenario migliore, il Pil tedesco è rimasto invariato nel secondo trimestre. A dirlo è la Bundesbank, la Banca centrale tedesca, nel rapporto mensile nel quale si sottolinea che la responsabilità della netta decelerazione rispetto al primo trimestre (+0,8%) non è da attribuirsi soltanto al settore edile, per il quale era già previsto un rallentamento dopo un boom nel primo trimestre dovuto a temperature miti, ma anche all'industria.

Il settore industriale, dice la Bundesbank, ha risentito non solo del minor numero di giorni lavorati (per effetto di ponti festivi in maggio) ma anche dell'aumento dell'incertezza legata a fattori geopolitici. «Visto che il settore dei servizi ha continuato prevedibilmente la fase di espansione - stima la Bundesbank - il pil reale viene previsto a livello invariato rispetto al primo trimestre». La Bundesbank non ha fornito stime sui trimestri successivi. Il dato definitivo sul pil del II trimestre sarà diffuso dall'Ufficio federale di statistica il 14 agosto.

L'incremento messo a segno dalla Germania nel primo trimestre (+0,8%) era stato il più ampio degli ultimi tre anni. Malgrado la stagnazione del secondo trimestre, il Ministero delle Finanze tedesco, nel suo rapporto congiunturale diffuso ieri notte, ribadisce il suo ottimismo sulla congiuntura: «La ripresa congiunturale nel Paese sta continuando». Per la Bundesbank, comunque, la crescita «ha perso notevolmente slancio» nei primi due mesi primaverili e soprattutto il settore edile non è riuscito a tenere il passo con il boom invernale. Sull'industria pesano in particolare le tensioni geopolitiche, in particolare la crisi tra Russia e Ucraina e quella in Iraq, che «si riflettono non solo in indicatori prospettici più deboli ma anche in un calo della domanda di beni intermedi» (-1,1% le commesse nella media aprile/maggio). La Bundesbank, che aveva già previsto in marzo una netta decelerazione della crescita rispetto al primo trimestre, stima per l'intero 2014 un pil tedesco (30% dell'Eurozona) in crescita dell'1,9% (riveduto da +1,7% nel dicembre scorso).

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