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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2014 alle ore 16:59.
L'ultima modifica è del 21 luglio 2014 alle ore 17:02.

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Alla fine anche Demetrio Albertini ha sciolto la riserva. L'attuale vicepresidente della Figc, ex campione del Milan di Fabio Capello, ha deciso di candidarsi alla presidenza della Federalcio, in corsa con Carlo Tavecchio, presidente della Lega nazionale Dilettanti . Lo ha ufficializzato lo stesso Albertini oggi a Milano. «Mi metto a disposizione», ha detto il 42enne dirigente sportivo. « Ho sempre fatto il regista in campo e ora vorrei essere il regista del cambio di marcia». Perché la sua candidatura diventi effettiva servirà, però, l'indicazione di almeno due delle componenti della Figc, che non dovrebbe tardare ad arrivare, dato che nelle settimane successive alle dimissioni rassegnate da Giancarlo Abete, da più parti si era levata la richiesta di un cambiamento - anche generazionale - ai vertici della Federazione. In prima fila per il rinnovamento le componenti tecniche (l'Assocalciatori di Tommasi e l'Assoallenatori di Ulivieri), Barbara Berlusconi, e diversi club di Serie A tra cui Juventus e Roma, che con i rispettivi presidenti (Agnelli e Pallotta) hanno chiaramente fatto intendere di essere contro l'elezione di Tavecchio. Per la presentazione delle candidature in Federcalcio ci sarà tempo fino al prossimo 27 luglio.

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