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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2014 alle ore 06:37.

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MILANO
A maggio balzo degli ordini per le apparecchiature elettriche, probabilmente si tratta di elettrodomestici. Forse i mercati esteri in questa fase esprimono una domanda che la fabbrica europea del Bianco (l'Italia) sta cogliendo in pieno mentre sul mercato interno si sentono gli effetti dell'ecobonus fiscale per le apparecchiatiure energeticamente più "risparmiose": fino a 5mila euro di risparmio fiscale per chi ristruttura casa e acquista prodotti ad alta efficienza energetica.
L'Istat ha segnalato, a maggio 2014 su maggio del 2013, un +15% degli ordinativi per il comparto della produzione delle apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche e un +0,1% della produzione. Ad aprile il dato degli ordinativi era stato addirittura del 48%. Si tratta di un segnale di ripresa o sono dati da interpretare?
Innanzitutto l'Istat sottolinea che il settore è molto ampio e comprende elettrodomestici, motori, trasformatori, batterie, cablaggi. Dall'ufficio di statistica spiegano che un singolo grande ordine – un quantitativo di frigoriferi o una nave – viene recepito nel mese di arrivo anche se poi la lavorazione e la fatturazione si realizzeranno in un periodo più lungo o nell'arco di diversi anni. Peraltro, sottolineano dall'Istat, crescite boom degli ordini, compresi tra il 30 e il 40%, si sono registrate in passato nel marzo 2011 e nell'agosto 2010.
Nel caso delle apparecchiature elettriche Gfk Temax segnala che nel primo trimestre dell'anno in Italia le vendite di grandi elettrodomestici si sono impennate fino al +4,2% mentre i piccoli elettrodomestici si sono fermati al +1%. Ottime performance, specie se raffrontate con gli altri comparti consumer dell'elettronica: tutti in rosso, compresi smartphone e tablet.
«Il primo trimestre dell'anno è stato molto positivo - commenta Franco Secchi, presidente di Ceced, l'associazione dei produttori di elettrodomestici – ma poi lo slancio è andato esaurendosi nel secondo trimestre. In generale il mercato reagisce favorevolmente all'ecobonus, anche se non può, da solo, rovesciare stabilmente il trend delle vendite».
Alessandro Butali, presidente di Aires, l'associazione dei retailer degli elettrodomestici, conferma che «nel primo semestre dell'anno le vendite dei grandi elettrodomestici sono cresciute di circa un punto e mezzo percentuale. Merito dell'ecobonus che aiuta ma attenzione, non è la panacaea».
Anche Federico Mangiacotti, dg di Beko (brand del gruppo Arcelik), conferma il buon inizio d'anno «ma poi da maggio il mercato italiano ha iniziato a rallentare. Del resto, ecobonus o meno, un'estate "fredda" come l'attuale sta influendo non poco sulle vendite di frigoriferi, congelatori e condizionatori. Probabilmente sono le esportazioni a trainare la produzione».
Probabilmente il balzo degli ordinativi è anche influenzato dalle vendite sui mercati internazionali: per esempio, allo stabilimento Electrolux di Forlì è arrivato dal mercato nord europeo un maxi ordine di forni mentre nel polo friulano di Porcìa è decollata la nuova produzione di lavatrici semi professionali per il Nord America.
Sempre alla Electrolux l'anno scorso, grazie a un maxi ordine di 22mila frigoriferi modello Cairo emesso dal gigante svedese Ikea e destinato al Nord Europa, i lavoratori furono richiamati dal ponte di Ferragosto per garantire la produzione. Due anni fa invece sempre Ikea richiese, per i mercati del Nord Europa, 15mila lavatrici e 15mila frigoriferi che costrinsero i lavoratori ad alcuni sabati lavorativi in pieno agosto.
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