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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2014 alle ore 21:33.
L'ultima modifica è del 22 luglio 2014 alle ore 22:03.

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È proseguito, in prima commissione alla Camera, l'esame degli emendamenti al decreto Pa in vista dell'approdo in aula del provvedimento che la conferenza dei capigruppo ha fatto slittare a venerdì 25 luglio. Sul tavolo le sei proposte di modifica del relatore Emanuele Fiano (due sono state ritirate ieri) e gli eventuali subemendamenti. Attesi entro domani anche gli emendamenti del Governo, anticipati ieri dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari.

Madia: nella delega c'è la cancellazione diritti camerali
In particolare, il Governo punta ad una riduzione più graduale (al 40% nel 2015 e al 50% al 2016), del dimezzamento immediato degli importi che le imprese ogni anno pagano al sistema delle Camere di commercio ipotizzato dalla riforma. Mentre il ministro della Pa, Marianna Madia, ha confermato «la cancellazione» dei diritti camerali, presente nel ddl delega per la riforma della pubblica amministrazione. Contestualmente ai nuovi step, ha spiegato Vicari, «viene stabilita l'introduzione di costi standard per alcune attività che le Camere di commercio esercitano», ed in particolare i diritti di segreteria. Riferendosi al ddl delega, l'altro pilastro della riforma della Pubblica amministrazione (approvato dal Cdm il 10 luglio ma non ancora pubblicato in "Gazzetta Ufficiale"), Vicari ha spiegato che il provvedimento prevede il mandato al governo per «la riscrittura dell'organizzazione territoriale e delle competenze delle camere di commercio», con «riduzione di funzioni e accorpamento territoriale».

Salve sedi distaccate Tar in città con Corti d'appello, slitta taglio
In serata è stato approvato l'emendamento al dl Pa che salva le sezioni staccate del Tar che si trovano nelle città sedi di corti d'appello: si tratta di Salerno, Reggio Calabria, Lecce, Brescia e Catania. Inoltre la soppressione delle altre sedi viene rinviata al luglio del 2015 (da ottobre del 2014). È esclusa dal taglio anche Bolzano.

Allentamento della stretta sulle Autorità indipendenti
Passando agli emendamenti del relatore, questi prevedono tra le altre cose la riformulazione (e un allentamento) della stretta di spending review per le principali Autorità indipendenti. Tra i nuovi criteri proposto da Fiano, sostitutivi dei precedenti, per la gestione dei servizi logistici, l'individuazione di una sede pubblica o ad uso gratuito, la concentrazione delle attività nella sede principale, dove deve ritrovarsi l'80% del personale. In caso che entro un anno tali vincoli non siano stati rispettati allora potrà scattare l'accoppiamento delle sedi tra le diverse Authority. Inoltre viene stabilito che la spesa complessiva per incarichi di consulenza o studio non superi del 2% le uscite complessive dell'autorità stessa.

Province, possibile esercizio in comune delle funzioni
Tra le altre modifiche a firma Fiano spicca una in tema di province. Quelle «tra loro limitrofe», situate all'interno di una regione, potranno «esercitare in comune, eventualmente anche mediante organi ed enti interprovinciali, le funzioni fondamentali lasciate loro dalla legge Delrio. L'esercizio in comune delle funzioni provinciali andrà regolato con una convenzione. Ma non dovrà costare nulla.

Banca dati partecipate sarà "open source"
Due emendamenti al dl Pa, firmati dal M5s e approvati dalla commissione Affari Costituzionali della Camera prevedono inoltre che il sistema informatico per la raccolta di dati e proposte di razionalizzazione delle società partecipate si avvarrà «di un software libero con codice sorgente aperto», e passati tre mesi dalla messa in funzione del meccanismo «l'elenco delle amministrazioni adempienti e di quelle non adempienti all'obbligo di inserimento è pubblicato sul sito istituzionale del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri». Viene specificata quindi la natura open source del sistema e la pubblicazione di chi ha rispettato o meno la previsione.

Vietato richiedere dati anagrafe
Un altro emendamento al dl Pa approvato dalla commissione Affari costituzionali alla Camera, a firma Emanuele Cozzolino (M5S), prevede infine che a tutte le amministrazioni pubbliche sarà fatto divieto di richiedere ai cittadini dati già presenti nell'Anagrafe nazionale della popolazione residente.

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