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Questo articolo è stato pubblicato il 22 luglio 2014 alle ore 16:35.
L'ultima modifica è del 22 luglio 2014 alle ore 17:36.

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Il governatore di Giakarta, Joko Widodo, sarà il prossimo presidente dell'Indonesia. Lo ha confermato la Commissione elettorale, assegnandogli sei punti di vantaggio - il minimo scarto nella storia indonesiana - sul rivale, l'ex generale Prabowo Subianto, che però non riconosce il risultato.

Secondo i dati diffusi, Jokowi - come viene chiamato Widodo - ha ottenuto il 53,15% dei consensi contro il 46,85% di Prabowo. Una vittoria risicata, come peraltro preannunciavano gli ultimi sondaggi, che però Prabowo ha contestato, accusando il rivale di brogli e chiedendo - prima che venissero annunciati - un rinvio nella diffusione dei risultati ufficiali. «Una vittoria elettorale è la vittoria della democrazia» ha dichiarato sulla sua pagina Facebook Widodo, esprimendo apprezzamento per il processo democratico. Fino al 1998 l'Indonesia è stata infatti sottoposta al regime autoritario del generale Suharto.

Nato in uno slum sulla riva del fiume, molto popolare grazie ai metodi semplici utilizzati da governatore di Giakarta, il 53enne Widodo é visto con favore dagli investitori internazionali, che sperano che il nuovo presidente, considerato un riformista e dotato di grande pragmatismo, infonda una nuova spinta a quella che é la più grande economia del Sudest asiatico, con 250 miliondi di abitanti. Prabowo, ex genero del dittatore Suharto e sospettato di abusi dei diritti umani ai tempi in cui era a capo delle forze speciali, viene invece da una famiglia facoltosa e si era proposto come "uomo forte", suscitando tuttavia il timore di un passo indietro nelle libertà democratiche.
La campagna elettorale é stata una delle più divisive della storia del Paese e il timore che possano ripetersi le violenze scoppiate all'epoca della caduta di Suharto ha spinto le forze di sicurezza a schierare circa 250mila agenti in tutta l'Indonesia.

L'inizio del mandato quinquennale di Widodo, che subentra dopo dieci anni a Susilo Bambang Yudhoyono, è fissata per ottobre, ma Prabowo avrebbe ancora tre giorni di tempo per presentare ricorso contro i risultati alla Corte costituzionale. Un'azione che uno dei suoi legali ha per il momento escluso. In caso di ricorso il processo potrebbe essere rallentato: un periodo di incertezza con potenziali ripercussioni anche economiche.

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