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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2014 alle ore 06:37.

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ROMA
Si chiamano contratti di sviluppo, prevedono investimenti congiunti pubblico-privati e dopo qualche anno di impasse prendono finalmente il largo. Il premier Matteo Renzi sceglie la formula della firma pubblica, con tanto di diretta streaming, per annunciare 24 progetti di investimento nell'industria, nel turismo e nel commercio.
Renzi, affiancato dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e dall'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, parla di investimenti per 1,44 miliardi (di cui 700 milioni di risorse pubbliche) e 25mila persone. Per la precisione, i 24 nuovi contratti di sviluppo genereranno complessivamente 792,1 milioni di investimenti (agevolati per 392,3 milioni) mentre si raggiunge la quota di 1,44 miliardi calcolando anche 12 contratti già stipulati nei mesi scorsi. Tra le aziende firmatarie rientrano multinazionali come Sanofi Aventis, Whirlpool Europe, Vodafone e marchi del made in Italy come De Cecco e Ferrarelle (si veda la scheda). In alcuni casi gli investimenti rappresentano progetti inediti, in altri casi la formula del contratto di sviluppo dovrebbe consentire di salvare operazioni altrimenti a forte rischio. Analizzando le schede dei singoli progetti, si arriva a un totale di 22.500 addetti che include sia la salvaguardia degli attuali livelli sia nuova occupazione.
La scelta di presentare in blocco e con un evento pubblico i vari contratti, sui quali i lavori erano in corso già da alcuni mesi, ha consentito a Renzi di fare un passaggio più generale sulla politica industriale in cui l'Italia, anche con il semestre di presidenza Ue, può avere un ruolo di «guida». Poi, in serata, un tweet in cui riassume: «Al lavoro sul programma dei mille giorni. Infrastrutture, export, fisco, giustizia, lavoro, Ict», accompagnato dall'hashtag #mentreloro da contrapporre all'iniziale «al lavoro».
Sulle iniziative per l'industria, va da sé, bisognerà ancora una volta accelerare l'attuazione di una lunga serie di dossier avviati. Lo stesso strumento dei contratti di sviluppo non è una novità recente ma è stato istituito con il decreto 112 del 2008. La Cgil con vena polemica saluta le firme di ieri con un «meglio tardi che mai, perché dopo anni di attesa sono stati oggi finalmente firmati i primi contratti di sviluppo della programmazione 2007-2013». Arcuri, a.d. di Invitalia, soggetto gestore della misura, sottolinea l'accelerazione degli ultimi mesi, frutto probabilmente anche della volontà di dare maggiore attenzione all'industria e di diventare più accogliente per gli investimenti esteri.
Il 44% dei programmi è promosso da imprese controllate da gruppi stranieri. È invece dell'80% la quota dei programmi che riguarda le regioni dell'obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), per le quali sono stati utilizzati fondi europei 2007-2013. Più di recente una modifica normativa ha esteso l'area di applicazione dei contratti di sviluppo anche al Centro-Nord, consentendo di finanziare con risorse dell'ex Fas investimenti per circa 19 milioni anche in Piemonte, Veneto, Lazio. «Abbiamo utilizzato tutti i fondi Ue che avevamo a disposizione – spiega Arcuri – ora bisognerà aspettare eventuali risorse della programmazione 2014-2020. Per il Centro-Nord ci sono invece ancora circa 150 milioni a disposizione».
Le regole prevedono che l'investimento complessivo minimo sia di 20 milioni (7,5 milioni per la trasformazione dei prodotti agricoli); le agevolazioni, che arrivano fino al 75% dell'operazione, possono essere contributi a fondo perduto, mutui agevolati o contributi in conto interesse. Tra quelli presentati da Renzi, l'investimento maggiore è di Euralenergy: 100 milioni (con 74 milioni tra fondo perduto e finanziamento agevolato) per la costruzione di un impianto di cogenerazione di energia elettrica e vapore nell'area del Sulcis.
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LE AZIENDE
I nuovi contratti
Sono in totale 24, di cui 13 nell'industria tradizionale, 7 nella trasformazione di prodotti agricoli, 3 nel turismo e 1 nel commercio
Industria
Mbda Italia 2, STMicroelectronics, Vodafone, gruppo Prysmian, Whirlpool Europe, Seda Italy, Ferrarelle, Telecom Italia, Denso Manufacturing, Molino e Pastificio De Cecco, Sanofi Aventis, Dompè, Euralenergy
Agroindustria
Ponti, Giovanni Bosca Tosti, Siciliani, La Regina di San Marzano, gruppo Oleario Portaro, Kimbo, Benincasa
Turismo
Diomira, Ro.Ma. Immobiliare, Item
Commercio
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