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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2014 alle ore 07:34.

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Suscita appetiti l'aeroporto di Rimini-San Marino, la cui concessione trentennale è stata rimessa in gara dall'Enac e dalla curatela fallimentare di Aeradria, la società di gestione dello scalo adriatico controllata da enti pubblici e istituzioni locali, dichiarata insolvente in aprile ed ora sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta.

La cordata più singolare, tra le quattro che hanno presentato un'offerta e che aspettano di sapere se hanno i requisiti per l'ammissione, è quella guidata da un raggruppamento temporaneo di imprese formato da due entità consortili: il Consorzio Abn di Perugia, la cooperativa sociale presieduta da Roberto Leonardi, che opera nell'installazione di motori, generatori e trasformatori elettrici nel catering e nella pulizia del verde, ed il Consorzio per l'aeroporto di Rimini-San Marino, il cui presidente è l'ottantaquattrenne ex avvocato ticinese Pier Francesco Campana, una vecchia conoscenza della giustizia italiana ed elvetica, il cui nome è comparso varie volte negli ultimi decenni in inchieste per riciclaggio e per altri reati.

Il Consorzio per l'aeroporto di Rimini-San Marino, di cui secondo i dati camerali risulta vicepresidente Giovanni Maniscalco, ex amministratore delegato degli aeroporti di Palermo e di Trapani, ha deliberato lo scorso 1° luglio una ricapitalizzazione in due tranche, di cui una quota riservata ad investitori terzi. Con la prima tranche è previsto un aumento di capitale da 10mila a 120mila euro entro il 30 settembre 2014 e con la seconda un aumento ulteriore da 120mila a 3,1 milioni entro il 31 dicembre 2014. Chi siano, però, questi potenziali nuovi soci e da dove vengano non è dato sapere. Campana racconta soltanto di essere il rappresentante di «un gruppo di clienti interessati a sviluppare il business dell'export di frutta e verdura dalla zona romagnola». E aggiunge che «si tratta di investitori arabi, russi e indiani».

Gli azionisti odierni del Consorzio per l'aeroporto di Rimini-San Marino sono la Italian Utilities con il 90% del capitale, di cui è amministratore unico e socio di maggioranza assoluta Sergio Miotto, e altre cinque imprese ciascuna con quote del 2 per cento. Anche Miotto conferma l'interesse di un gruppo di investitori stranieri se la cordata dovesse aggiudicarsi la gara: «I soci asiatici - specifica - sono interessati a sviluppare il trasporto cargo, i russi quello passeggeri».

Ma perché tanto interesse per un piccolo aeroporto del Centro-Italia? Anzitutto, perché il "Federico Fellini" di Rimini non è poi così piccolo come si crede: sulle sue piste possono atterrare gli A380 e i B747. Il motivo vero, tuttavia, risiede nel protocollo italo-sammarinese che assegna alla Repubblica del Titano una sorta di zona franca all'interno dell'aeroporto, per la logistica e lo sbarco di merci.

Con l'atto sottoscritto il 16 settembre 2013, San Marino ha infatti ricevuto dall'Italia, in concessione per quarant'anni, due vaste aree demaniali dello scalo riminese, da realizzare a proprie spese, dove potranno atterrare voli privati, voli charter e aerei merce. San Marino potrà creare un proprio registro aeronautico e far battere bandiera bianco-azzurra a flotte private che potranno trovare nell'aeroporto servizi di manutenzione a prezzi molto competitivi. Le merci provenienti dall'estero che faranno scalo nell'Aeroporto Rimini-San Marino potranno proseguire il loro viaggio verso la destinazione finale senza passare per la dogana.

A queste condizioni, riferisce una fonte addentro all'operazione, la gestione aeroportuale sarebbe un affare assicurato. Ciò spiega perché una delle cordate in gara sia riconducibile all'armatore russo Roman Trotsenko. Una terza cordata è guidata da una società statunitense della Virginia di cui è a capo Robert Halcombe e ne fanno anche parte due imprenditori italiani, Armando De Girolamo e Calisto Maurilli, uno dei creditori della fallita Aeradria. La quarta e ultima cordata è invece costituita da imprenditori locali ed ha come consulente finanziario la Ambromobiliare, una piccola banca d'affari quotata al circuito Aim della Borsa.

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