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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2014 alle ore 17:10.

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Il congedo matrimoniale per le coppie omosessuali entra in banca. La porta d'ingresso è il gruppo Intesa Sanpaolo che ha sottoscritto con i sindacati (Dircredito, Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl credito e Uilca) un accordo unitario su diversity e pari opportunità che introduce un permesso alle coppie di diverso orientamento sessuale con caratteristiche identiche al congedo matrimoniale.

L'accordo è il naturale seguito del più generico protocollo che richiama valori universali di inclusione, parità e solidarietà e si declina in una serie di volontà comuni, indirizzate a realizzare questi principi in materia di Pari Opportunità nel welfare aziendale. Il protocollo, come spiegano dal gruppo Intesa Sanpaolo, riconferma ed esplicita la volontà delle parti di orientare le proprie azioni per prevenire i favoritismi, gli abusi e le discriminazioni in materia di genere, età, etnia, religione, appartenenza politica e sindacale, orientamento sessuale, lingua e diversa abilità e per rispettare le diversità ed intervenire per eliminare le discriminazioni e garantire pari opportunità sul lavoro e nei rapporti tra le persone in azienda.

Ma anche per ricercare iniziative concrete finalizzate a promuovere e sostenere le pari opportunità, favorendo anche la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro ed i servizi a favore delle famiglie. Proprio in questo ambito le parti hanno sottoscritto il primo accordo attuativo, che riconosce un congedo straordinario retribuito in occasione del matrimonio omosessuale sia civile che religioso, celebrato in Italia o all'estero, ancorché non riconosciuto dall'ordinamento italiano.
Per Giuseppe Bilanzuoli, segretario responsabile Uilca del gruppo Intesa Sanpaolo, la condivisione di questa previsione normativa «rappresenta un segno di modernità e civiltà, che si inserisce in maniera concreta e fattiva nel percorso necessario per contrastare ed eliminare le diseguaglianze e tradurre in accordi le esigenze di welfare delle lavoratrici e dei lavoratori».

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