Addio al carbone: il Sulcis sperimenta l'energia pulita
Le miniere in perdita chiuse entro il 2018. Al loro posto centro di ricerca d'eccellenza. Okay da Roma con trenta milioni di risorse.
2. Sulcis / Nella miniera
Nella notte perenne che c'è a 500 metri di profondità nel sottosuolo del Sulcis, nei 30 chilometri di gallerie senza luce scavate nel carbone, c'è una piccolissima comunità sotterranea: grilli. Proprio gli ortotteri della specie gryllus campestris. Nel buio senza luna e senza stelle, friniscono decine di grilli i cui antenati erano scesi insieme con il legname delle travi che s'usavano ai tempi dell'autarchia fascista.
Oggi nel labirinto nero e profondo delle miniere di Nuraxi Figus ci sono più grilli che minatori. Sono appena un'ottantina in tutto, i minatori, sui ben 440 dipendenti della Carbosulcis, società regionale in perenne perdita finanziata finora dalle bollette degli italiani.
Tagliano il buio con le lampade sull'elmetto, svolgono lavori di manutenzione ai fasci di cavi elettrici o alle condotte, sistemano le armature sulla volta delle gallerie. Superstiti orgogliosi di una delle ultime aristocrazie operaie d'Italia, amatissimi dalle dirette televisive notturne delle trasmissioni d'informazione, i minatori con la lampada sull'elmetto giallo alternano i periodi di manutenzione a quelli di produzione.
Ci sono almeno 20 chilometri di gallerie ampie, in cui possono passare i camion. Sono illuminati solamente i punti in cui è in corso il cantiere produttivo, e il resto è buio pesto. Silenzio totale e cupo, interrotto a volte dal cricrì dei grilli nascosti negli anfratti delle pareti o dal rombo degli impianti di aerazione.
Le pareti sono nere di pietrame lucido e friabile, con le dita si sbriciola come grissino. È la lignite. Era il fondo di paludi decine di milioni di anni fa.Mi sono soffermato a cercare un grillo irriducibile fra le irregolarità della parete di lignite. Posato sul carbone, ha smesso di frinire quando l'ho illuminato con l fascio della lampada sull'elmetto. Grgio scuro, l'insetto né i suoi antenati, né i suoi successori non ha mai visto il sole o la volta stellata. Non ho idea di che cosa mangi.
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