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Addio al carbone: il Sulcis sperimenta l'energia pulita

Le miniere in perdita chiuse entro il 2018. Al loro posto centro di ricerca d'eccellenza. Okay da Roma con trenta milioni di risorse.

7. Sulcis / Scendere in miniera

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Ci sono due modi per scendere in miniera. In camion o in ascensore. Prima però bisogna fare la lezione d'uso dell'autorespiratore. L'autorespiratore serve per poter resistere alcune ore in un luogo in assenza d'aria, in attesa di soccorsi in caso di crollo, incendio o esplosione.

Per forza: le pareti sono carbone infiammabile e impregnato di metano esplosivo, il grisù terrore dei minatori, e l'aria arriva dall'esterno.

Poi si passa passare per la lamperia, reperto di archeologia industria dove tra piastrelle di graniglia sui pavimenti e tavoli di fòrmica gli addetti assegnano le dotazioni personali.
Dalla testa ai piedi: elmetto giallo con cuffie antirumore (elmetto rosso per gli addetti alla sicurezza, come l'ignegner Farènzena che mi accompagna). Lampada ermetica (un bottoncino di gomma morbida dietro la parabola è l'interruttore) da fissare alla fronte dell'elmetto. Cavo di alimentazione della lampada, che passa dietro la nuca e scende fino alla cintura. Tuta. Cinturone cui vengono appesi: l'autorespiratore con alcune ore di autonomia e il pacco batterie della lampada. Pantaloni della tuta. Gambali-schinieri stretti ai polpacci da velcro, di plastica rigida. Scarponi di sicurezza con punta corazzata. Il rilevatore di grisù tocca solamente al caposquadra.

È vietato portare qualsiasi cosa che possa produrre scintille. Ovviamente non accendini e fiammiferi, ma nemmeno il telefonino o la macchina fotografica. I mezzi da miniera sono tutti certificati antiesplosione

La discesa in ascensore avviene dal pozzo uno. Il gabbione di acciaio la cui vernice arancio è sbucciata da mille e mille urti. Le saracinesche per entrare. Suona il campanello di partenza e il montacarichi si immerge nel sottosuolo. Velocissimo. Percorre in un minuto i 500 metri di profondità, come un grattacielo di 150 piani. La roccia corre veloce fra le sbarre della gabbia in discesa. L'ascensore si ferma nella "ricetta", l'atrio di profondità da dove si dipartono le gallerie. La ricetta è uno dei pochi punti illuminati.
La discenderia invece è l'unica autostrada di una regione, la Sardegna, che non ha autostrade. È una galleria stradale a pendenza piuttosto accentuata; la discenderia è così larga che due auto possono incrociarsi senza difficoltà.

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