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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2014 alle ore 18:23.
L'ultima modifica è del 26 luglio 2014 alle ore 18:24.

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(Reuters)(Reuters)

Massima allerta nella polizia in Norvegia, secondo l'intelligence interna alcuni cittadini arabi di nazionalità norvegese di ritorno dalla Siria starebbero infatti preparando un attacco terroristico nel Paese. I servizi di sicurezza nazionale hanno segnalato che l'attacco potrebbe essere imminente e temono la coincidenza con la fine del Ramadan, tra lunedì e martedì. Le autorità hanno di fatto sospeso gli accordi di Schengen e hanno deciso di chiudere parzialmente lo spazio aereo sopra alla città di Bergen.

La polizia norvegese stima che circa cinquanta arabi di nazionalità norvegese, già considerati una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale, abbiano lasciato il Paese per andare a combattere in Siria. E che almeno la metà di questi cinquanta abbiano già fatto ritorno. La polizia starebbe seguendo gli spostamenti di 15 persone considerate pericolose per i loro legami con alcuni gruppi islamici estremisti. Già in maggio erano stati arrestati a Oslo tre cittadini norvegesi con l'accusa di terrorismo, due nati nella ex-Jugoslavia e un terzo originario della Somalia.

Da due giorni le autorità norvegesi hanno rafforzato i controlli e la presenza di agenti di polizia alle frontiere, negli aeroporti e alle stazioni dei treni. In tutti i distretti del Paese l'ordine è di tenersi pronti a intervenire ma le tensioni si concentrano soprattutto nella capitale Oslo con particolare attenzione alla zona del Parlamento, del Palazzo reale e ad alcuni centri commerciali.

Già ieri i musei ebraici erano rimasti chiusi a causa dell'allarme terroristico lanciato dalle autorità del Paese. La comunità ebraica potrebbe rientrare infatti tra gli obiettivi dei militanti islamici radicali provenienti dalla Siria, anche alla luce dell'attacco avvenuto a maggio al museo ebraico di Bruxelles. «Sono misure precauzionali necessarie che abbiamo preso in considerazione della sparatoria a Bruxelles», ha detto Vidar Paulsen, responsabile della formazione presso il Museo Ebraico di Oslo.

Oggi la polizia norvegese ha chiuso parte dello spazio aereo sopra la città di Bergen e ha confermato che verrà controllata l'identità di tutti i viaggiatori che entrano nel Paese, cittadini europei compresi. Per ragioni di sicurezza, la polizia ha chiesto ad Avinor, l'operatore pubblico degli aeroporti della Norvegia, di «proibire i voli sopra il centro di Bergen», ha dichiarato Gustav Landro, capo della polizia regionale. Di contro, per l'aeroporto di Bergen non è stato ordinato alcun intervento e lo scalo continua a funzionare normalmente, ha chiarito ancora la polizia.

La Norvegia non è membro dell'Unione europea ma fa parte dell'area Schengen e ha quindi abolito la verifica dei passaporti e ogni altro tipo di controllo alla frontiera con gli altri venticinque Paesi europei che hanno sottoscritto gli accordi di libera circolazione. «In seguito ai controlli parziali alle frontiere interne all'area Schengen, i cittadini dei Paesi
nordici che viaggiano devono avere con sé un passaporto o una patente, mentre ai cittadini europei vengono richiesti un passaporto o una carta d'identità valida», ha spiegato la polizia in un comunicato pubblicato sul suo sito internet.

Secondo le autorità di Oslo, la minaccia terroristica viene da alcuni piccoli gruppi estremisti. In Norvegia sono più di 121mila i cittadini di origine araba registrati ufficialmente, pari al 2,4% della popolazione complessiva del Paese scandinavo. Per Elaine Valther Hansen, dell'Istituto norvegese per gli Affari internazionali, «la Norvegia può essere diventata un obiettivo dei terroristi islamici dopo aver supportato gli Stati Uniti negli interventi in Libia e in Afghanistan». La minaccia terroristica rischia di avere comunque ripercussioni molto negative sulla comunità araba sul territorio. «Tutto questo rappresenta un grave peso per tutti i musulmani in Norvegia. Finiremo tutti per essere odiati dai nostri vicini di casa», ha detto Ghulam Sarwar, responsabile della maggiore moschea di Oslo.

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