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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 19:02.

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Il colosso britannico Lloyds Banking Group pagherà una multa da 370 milioni di dollari per essere rimasto invischiato nello scandalo della manipolazione degli indicatori dei tassi di interesse, a cominciare dal Libor.

Lloyds è la settima grande istituzione finanziaria - un elenco che comprende tra le altre Barclays, Rbs e Ubs - ad arrendersi alle autorità dopo anni di inchieste. A guidare l'inchiesta sono state numerose agenzie statunitensi, dal Dipartimento alla Giustizia americano alla Commodity Futures Trading Commission (la Cftc, che supervisiona il mercato dei derivati) assieme alla britannica Financial Conduct Authority (Fca).

Le authority sostengono che dipendenti della banca, controllata per il 25% dal Governo britannico, hanno cercato di manipolare il tasso di riferimento in dollari per favorire la posizione finanziaria dell'istituto, facendola apparire più solida di quanto fosse. La Fca britannica ha inoltre accusato Lloyds di collusione con l'olandese Rabobank, che ha già pagato una sanzione l'anno scorso, per influenzare illecitamente il Libor in yen.

Un nuovo sviluppo ha visto oggi la Fca indicare che la banca ha manipolato un tasso utilizzato per determinare i contributi versati al fine di accedere ad una facility della Bank of England destinata a aiutare le banche durante la crisi, la Special Liquidity Scheme. Lloyds ha fatto sapere di aver rimborsato 13,6 milioni di dollari in contributi non pagati alla Banca centrale britannica.

«Questo comportamento è estremamente deplorevole, chiaramente illegale e potrebbe configurare reati penali commessi dagli individui coinvolti», ha indicato di recente il governatore della Bank of England Mark Carney in una lettera ai vertici di Lloyds.

Lloyds ha comunicato che «il gruppo condanna le azioni degli individui responsabili della condotta in questione, considerata completamente inaccettabile e non rappresentativa dei cambiamenti della cultura aziendale portati avanti». Stando alla ricostruzione dello scandalo da parte della Fca 16 funzionari della banca, tra i quali sette dirigenti, erano al corrente delle manipolazioni.

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