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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 20:29.

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(Ap)(Ap)

«Gli Stati Uniti adotteranno nuove sanzioni contro al Russia». Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, che ha aggiunto che sono attese nuovi provvedimenti da parte dell'Unione europea volte a colpire l'economia di Mosca. In giornata, infatti, si è tenuto un colloquio in teleconferenza tra il presidente francese Francois Hollande, il presidente degli Stati uniti Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il primo ministro britannico David Cameron e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. I leader si sono espressi oggi per «nuove misure» contro la Russia per il suo ruolo nella crisi ucraina.

Intanto Kiev sta vincendo su tutti i fronti: nella guerra che si combatte sul terreno e, in politica, ottenendo un ulteriore rafforzamento della posizione di Europa e Usa contro Mosca, sanzioni comprese. Nella loro marcia di riconquista delle zone orientali del Paese, i soldati ucraini sono entrati oggi in numerose città dell'est in mano ai separatisti filorussi. Si sono così avvicinati ulteriormente alla zona d'impatto dell'aereo malese abbattuto undici giorni fa da un missile e i sanguinosi combattimenti hanno creato una situazione di tale insicurezza che gli esperti olandesi e australiani intenzionati ad avvicinarsi alla zona sono stati costretti, ancora una volta, a tornare a Donetsk.

Nessuna speranza dunque, per ora, di ulteriori accertamenti sulla tragedia del Boeing 777 della Malaysia Airlines. Ma per il governo ucraino la situazione sta diventando sempre più favorevole anche a livello politico. Usa, Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna hanno infatti oggi «confermato» la «loro intenzione di adottare nuove misure» contro la Russia.
Lo ha fatto sapere in un comunicato l'Eliseo, al termine di una conference call tra i presidenti americano Barack Obama e francese Francois Hollande, il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier britannico David Cameron. I cinque «deplorano» che, «nonostante i numerosi appelli» rivolti a Vladimir Putin, «la Russia non abbia fatto reali pressioni sui separatisti per indurli a negoziare e non abbia assunto le misure concrete che si attendevano dal Cremlino per garantire il controllo della frontiera russo-ucraina».

Le "nuove misure" dovrebbero essere adottate entro pochissimi giorni - secondo quanto anticipato dal portavoce di Cameron - introducendo la cosiddetta "fase 3" delle sanzioni anti-Putin. In sostanza verrebbero colpiti il settore bancario con una limitazione dei movimenti di capitali, i sistemi di difesa, la tecnologia usata per l'estrazione del petrolio e altre tecnologie a doppio uso civile e militare.

Un paio d'ore dopo il comunicato, il vice alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Tony Blinken ha calcato ulteriormente la mano contro Mosca, affermando che la Russia sta "raddoppiando" gli sforzi per appoggiare i separatisti nell'est dell'Ucraina. I quali comunque, negli ultimi giorni sul terreno hanno subìto solo rovesci.

Oggi i soldati ucraini sono entrati a Shakhtarsk, Torez e Debaltsev, e hanno riconquistato la collina di Savur-Moguyla, strategicamente fondamentale per l'esito dei combattimenti nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Come ieri, anche oggi vi sono state vittime tra i civili, almeno otto secondo le autorità locali. Ma il timore é che si tratti di una cifra al ribasso, tant'é che centinaia di auto cariche di sfollati continuano a cercare di allontanarsi dalla zona. E chi non ha un mezzo, fugge a piedi.

Il terrore é più che giustificato. Nel comunicare che a poco più di tre mesi dall'inizio dell'offensiva nell'Est i morti accertati sono già 1.200, l'Onu oggi ha denunciato "l'uso di armi pesanti in zone residenziali", sia da parte dei separatisti filorussi che dell'esercito ucraino.

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