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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 12:31.

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Londra. - Nel mirino c'è Rosneft, il colosso russo del petrolio di stato che tale è diventato divorando il cadavere di Yukos. Dalle parole dei legali Gml nella conferenza stampa londinese, dai toni del verdetto della corte dell'Aja, la caccia al tesoro perduto si dirigerà verso i gruppi pubblici direttamente coinvolti nell'operazione contro Michail Khodorkovskij che finì in carcere mentre la sua società, prima per capitalizzazione del listino russo era espropriata.

Rosneft dunque e forse anche Gazprom saranno il prossimo capitolo di un contenzioso che entra ora nella fase finale: recuperare 50 miliardi più un punto di milioni per spese varie, ovvero il maggior arbitrato internazionale nella storia , venti volte superiore al caso Dow-Kuwait che risale ad anni fa. Arrivare a quel denaro non solo non sarà facile, ma potrebbe essere devastante anche per imprese che nulla hanno a che vedere con il blitz che consentì al governo russo di Vladimir Putin di eliminare un potenziale concorrente politico, riportando sotto il controllo della mano pubblica enormi riserve petrolifere. Accumulate in modo quanto mai dubbio, si obietterà. Probabilmente sì, affidandosi all'opinione di molti abili nello scavare gli intrighi della desovietizzazione russa, ma tolte di mano con un blitz che sconcerto il mondo intero.

La battaglia legale che comincerà ora potrebbe infatti di incrociare i destini di Bp che è azionista al 20 per cento di Rosneft e che risiede legalmente nel Regno Unito. Difficile escluderlo ora anche se il target dei sequestri che Gml fin da domani cercherà di ottenere dovranno essere proprietà commerciali che fanno capo allo stato russo. Non sarà semplice, anche se la vittoria di oggi apre teoricamente la strada ad una procedura relativamente agevole, perché la cifra e enorme e rappresenta una fetta importante della capitalizzazione di Rosneft. Numeri da capogiro di cui Michail Khodorkovskj non vedrà niente. In teoria almeno: non partecipa alla causa in base alle intese legate alla sua scarcerazione, ma i beneficiari sono altri shareholders della ex Yukos , primo fra tutti Leonid nevzlin che di Gml e «azionista» di maggioranza. A lui finirono pacchetti consistenti di titoli del tycoon arretstato

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