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Questo articolo è stato pubblicato il 28 luglio 2014 alle ore 16:02.
L'ultima modifica è del 28 luglio 2014 alle ore 16:06.

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La banca d'affari giapponese Nomura, accusata di truffa ai danni della Regione Siciliana, ha subito un sequestro preventivo di oltre 104,5 milioni di euro. Lo rende noto, in un comunicato, la Guardia di Finanza, spiegando che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo per un importo complessivo di 104.534.414,01 di euro emesso dal Gip del Tribunale di Palermo, Piergiorgio Morosini, nei confronti di Nomura International Plc - segnalata per illecito amministrativo - e di 7 persone, 4 manager e tre professionisti.

Chi sono gli indagati
I tre professionisti palermitani coinvolti sono: Fulvio Reina e Marcello Massinelli, titolari della società di intermediazioni LM Consulting, e Marco Modica De Mohac, presidente del Consorzio aziende sanitarie siciliane. I tre sono indagati per truffa aggravata dalla transnazionalità. Sotto sequestro 23 terreni, 27 fabbricati e 13 società. Quanto ai manager della sede londinese di Nomura si tratta di Armando Vallini, Andrea Giordani, Stefano Ghersi e Arturo De Visdomini.

Danno per la Regione stimato a 175 milioni
Le indagini - condotte dai pubblici ministeri Daniele Paci e Sergio Demontis e coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal procuratore capo Francesco Messineo - hanno accertato la responsabilità amministrativa della banca d'affari giapponese Nomura Plc per i reati di truffa posti in essere da propri funzionari e dirigenti, reato che ha cagionato alla Regione Siciliana un danno che può stimarsi intorno ai 175 milioni di euro. La truffa - affermano le Fiamme Gialle - è stata realizzata ricorrendo ad artifici e raggiri posti in essere attraverso un'operazione di cartolarizzazione dei crediti sanitari e di tre complesse operazioni di finanza derivata.

«Le indagini - ha commentato Messineo - non sono concluse». Per adesso «la Regione Siciliana in questa vicenda è persona offesa di un'ipotesi di truffa aggravata. I fondi sequestrati sono stati sottratti alla Regione con i sistemi dei derivati che in Italia per un lungo periodo hanno visto Comuni, Province e Regione esporsi in modo notevole. Questo è un caso tipico». Le indagini, però, sono ancora in corso. «Ci siamo posti il problema se la Regione è solo parte offesa o se ci siano comportamenti non lineari da parte di chi avrebbe dovuto vigilare, mostrare attenzione e respingere questo tipo di comportamenti e non lo ha fatto», ha chiarito il procuratore.

Nomura: coopereremo con la magistratura
«Siamo a conoscenza delle iniziative del pm in Sicilia, che sono relative a operazioni fatte da Nomura con la Regione Sicilia tra il 2000 e il 2006. Stiamo esaminando la situazione in modo completo e coopereremo con la magistratura sulla vicenda». È quanto afferma la banca giapponese in relazione all'inchiesta della Procura di Palermo che ha portato al sequestro di 100 milioni di euro dell'istituto.

Come è nata l'inchiesta
L'inchiesta trae origine dall'operazione di cessione dei crediti sanitari per circa 630 milioni di euro vantati dalle strutture sanitarie siciliane nei confronti della Regione Siciliana. Nella prima fase dell'inchiesta, le Fiamme Gialle palermitane hanno dapprima esaminato la vicenda della cartolarizzazione dei crediti vantati da diversi operatori sanitari (Asl e strutture ospedaliere siciliane) verso la Regione per forniture risalenti agli anni 1995, 1997 e 1998. L'operazione, in concreto, si è realizzata, a partire dal 2002, attraverso la cessione dei crediti da parte dei creditori originari - confluiti nel 'Consorzio Aziende Sanitarie Siciliane Srl' - in favore della società 'Crediti Sanitari Regione Sicilia (C.S.R.S.) S.r.l.' di Milano, emanazione della banca avente sede legale a Londra.
"Aggiornamento: Con decreto 22 aprile 2016, il Gip di Palermo ha archiviato il procedimento a carico di Marcello Massinelli"

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