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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2014 alle ore 15:03.
L'ultima modifica è del 29 luglio 2014 alle ore 16:10.

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(Afp)(Afp)

Gli uomini in nero, "men in black" come vengono comunemente chiamati ad Atene gli uomini della troika, cioè i rappresentanti dei tre maggiori creditori internazionali del paese mediterraneo, non verranno più ad Atene ma a Parigi.

La mossa a sorpresa è stata determinata dalla scarsa popolarità che questo trio riscuote nella popolazione ellenica che sta subendo da sette anni la più dura recessione della storia moderna del paese con il Pil che si è ridotto del 25 per cento mentre il debito pubblico veleggia ancora al 178% . Una situazione che ha riguadagnato stabilità ma che non esclude nuovi haircut sui bond in mano questa volta ai creditori pubblici.

Così il prossimo incontro tra i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia e il governo ellenico (che ha perso le ultime elezioni europee a favore di Syriza, la compagine guidata da Alexis Tsipras) avverrà ai primi del prossimo settembre a Parigi, e non ad Atene, su espressa richiesta del premier greco, il conservatore Antonis Samaras che viaggia con due soli voti di maggioranza in parlamento.

Il 3 e il 4 settembre prossimo, secondo quanto riferiscono numerosi media locali, i rappresentanti della troika (Fmi, Ue e Bce) incontreranno nella capitale francese il ministro delle Finanze, Gikas Hardouvelis, insieme con gli altri ministri
competenti, nell'ambito della valutazione dell'attuazione del programma di risanamento dell'economia nazionale. Ma come è possibile fare un'ispezione in un altro paese?
Il premier greco, sempre secondo i media, è riuscito ad ottenere il consenso del presidente del Fondo Monetario Internazionale, la francese Christine Lagarde, per non avere ad Atene i rappresentanti della troika pochi mesi prima dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica, che dovrebbe avvenire entro marzo del 2015 in sostituzione di Karolos Papoulias, ex partigiano nella guerra di liberazione contro i nazi-fascisti .

Del resto, sostengono i giornali locali citando fonti vicine all'esecutivo, la valutazione della situazione economica del Paese si fa in base ai documenti, a statistiche e diagrammi e non è necessaria la presenza fisica dei rappresentanti della troika nei ministeri ellenici. Sarà, ma questa scelta sembra proprio il "canto del cigno" della troika che non è molto amata nemmeno nel nuovo Parlamento europeo dove in molti ne hanno chiesto la soppressione o almeno la sua revisione. Alla conferenza stampa della Commissione europea il portavoce non ha voluto confermare le indiscrezioni di stampa.

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