Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2014 alle ore 13:49.
L'ultima modifica è del 30 luglio 2014 alle ore 19:42.

My24
(Space24)(Space24)

«In queste ore i senatori che sostengono la riforma e che stanno subendo l'ostruzionismo di una piccola parte dei loro colleghi stanno dimostrando il senso delle istituzioni più straordinario che si possa chiedere. Approveremo la riforma in prima lettura, nonostante le urla e gli insulti di queste ore». Il premier Renzi torna a battere un colpo nel difficile duello con l'opposizione che a palazzo Madama sta rallentando il cammino della riforma del Senato e, in serata, rafforza il concetto con un tweet: «#mentreloro hanno finito il tempo, noi non abbiamo finito la pazienza. Grazie ai senatori che stanno sostenendo questa riforma #lavoltabuona».

Italicum modello legge elettorale dei sindaci
Nella sua ultima e-news, il premier conferma anche la linea sull'Italicum, che è la vera posta in gioco dello scontro in Parlamento: «Modello legge elettorale dei sindaci: un vincitore - eventualmente con ballottaggio - che ha i numeri per governare. Se non governa è colpa sua, non ha alibi. L'Italicum va in questa direzione. È stato già approvato alla Camera. Sarà modificato dal Senato e diventerà legge definitivamente».

Noi mai nell'elenco dei rassegnati per professione
Si chiamino Italicum o ddl Boschi, le riforme sono comunque il tema generale dei messaggi diffusi oggi dal premier, perché non sono «il capriccio di un premier autoritario» ma «l'unica strada per far uscire l'Italia dalla conservazione, dalla palude, dalla stagnazione che prima di essere economica rischia di essere concettuale». Poi, Renzi ribadisce la volontà di non indietreggiare davanti alle difficoltà dell'iter parlamentare: «Io non lo lascio il futuro ai rassegnati. Questa è la volta buona, costi quel che costi. Perché se l'Italia fa le riforme, riparte la credibilità verso il sistema paese e la speranza dei cittadini. Le riforme di cui stiamo parlando sono il pin per accendere l'Italia del futuro». «Noi siamo qui», conclude: « Non ci troverete mai nell'elenco dei rassegnati per professione, dei disprezzatori di noi stessi, dei pessimisti per vocazione».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi