Bond Argentina, le mosse utili per i risparmiatori
Cosa devono attendersi i risparmiatori italiani che hanno ancora in portafoglio i tango-bond? Quali scelte possono essere più indicate nel momento in cui l'Argentina cade in un «default selettivo»? Con uno scenario ancora in evoluzione e trattative in corso, ecco una serie di risposte utili per orientarsi nella nuova tempesta che coinvolge Buenos Aires.
2. Cosa può capitare invece ai titoli che ho ristrutturato?
![](http://i.res.24o.it/images2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/Immagini/ArticleGallery/Notizie/2014/04/dove-investire-Qe/titoli-stato-bot_imago_672.jpg?uuid=041960f0-bbc8-11e3-a920-3d830397bab6)
Le conseguenze maggiori riguardano i circa 400mila i risparmiatori italiani che hanno aderito alle ristrutturazioni del 2005 e del 2010 con un taglio del valore dei titoli e allungamento delle scadenze; una riduzione del valore nominale che oscilla a seconda dei titoli dal 65 al 75%. Le cedole di questi titoli argentini sono a questo punto a rischio; e per questa tipologia di bondholder la situazione si complica ulteriormente e si apre una nuova fase di incertezza e attesa. È opportuno distinguere i diversi titoli obbligazionari in gioco, caso per caso: oltre a quelli della Repubblica Argentina ci sono ad esempio i bond emessi da province come quella di Buenos Aires, che non necessariamente cadranno automaticamente in default.
Difficile comunque che si possa uscire da questa situazione senza ulteriori penalizzazioni, che a questo punto appaiono inevitabili e che si sommano all'haircut – ossia il taglio di valore nominale - già accusato dagli investitori in occasione della ristrutturazione. Inoltre per questi risparmiatori la via dell'arbitrato o del ricorso in giudizio è molto difficilmente praticabile: i titoli contengono infatti clausole di azione collettiva che richiedono l'accordo di maggioranze molte difficili da raggiungere per avviare un'azione legale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA