Bond Argentina, le mosse utili per i risparmiatori
Cosa devono attendersi i risparmiatori italiani che hanno ancora in portafoglio i tango-bond? Quali scelte possono essere più indicate nel momento in cui l'Argentina cade in un «default selettivo»? Con uno scenario ancora in evoluzione e trattative in corso, ecco una serie di risposte utili per orientarsi nella nuova tempesta che coinvolge Buenos Aires.
1. Cosa può capitare ora ai miei vecchi titoli?
Il default tecnico annunciato per Buenos Aires non cambia più di tanto la situazione dei vecchi «tango bond» collocati sul mercato dei capitali italiani negli anni 90, colpiti dal default di fine 2001 e non scambiati con nuovi titoli nelle ristrutturazioni del 2005 e il 2010. In Italia circa 50mila risparmiatori hanno scelto questa strada e sono in gran parte rappresentati dalla Task Force Argentina dell'Abi.
L'Associazione bancaria italiana ha promosso un arbitrato preso l'Icsid (International Centre for the Settlement of Investment Disputes) che potrebbe chiudersi entro la fine di quest'anno. In caso di condanna l'Argentina potrebbe essere obbligata a pagare i sottoscrittori dei bond indipendentemente dalla sua volontà. Il tallone d'Achille di queste procedure è la capacità di dare effettiva esecuzione ai pronunciamenti di arbitri e giudici. In tal senso la decisione del giudice americano Thomas Griesa a favore degli hedge funds si distingue per una particolare efficacia: da New York transitano infatti quasi tutti i fondi argentini destinati a pagare le cedole dei risparmiatori di tutto il mondo. Con la decisione del tribunale Usa 540 milioni di dollari sono stati bloccati presso la Bank of New York Mellon.
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