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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2014 alle ore 06:37.

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MILANO
Se siete una società, un imprenditore individuale, un lavoratore dipendente o un autonomo con partita Iva, avete due possibilità su cento di incappare in una verifica delle Entrate. Il piano 2014 dell'Agenzia punta all'obiettivo di un milione e 700mila controlli, che corrispondono a una copertura del 2,3% della platea dei contribuenti interessati, tra accertamenti sulle imposte indirette, Iva, Irap e dichiarazioni.
Il documento delle Entrate – diffuso ieri dal Salfi, sindacato autonomo dei lavoratori finanziari – indica come finalità strategiche «consolidare i risultati qualitativi raggiunti in continuità con il 2013» e «migliorare l'efficienza delle strutture e l'efficacia dissuasiva dei controlli». Dall'accertamento al recupero d'imposta, significa arrivare a 10,2 miliardi di euro di riscossioni totali, confermando lo stesso importo per i prossimi due anni.
Le verifiche sugli immobili
Il piano contiene anche un robusto capitolo sugli accertamenti immobiliari, dopo l'incorporazione dell'agenzia del Territorio nelle Entrate. Quest'anno saranno completate 700mila verifiche sul classamento delle unità riportate nei Docfa presentati agli uffici da geometri e altri professionisti tecnici.
Ma non solo. Ci saranno anche 11.800 sopralluoghi per controllare gli atti di aggiornamento tecnico, come ad esempio i frazionamenti immobiliari e i dati indicati nei mappali. Un altro pacchetto di verifiche – 70mila in tutto – riguarderà la mancata presentazione degli atti di aggiornamento, cioè la tipica situazione in cui il proprietario esegue lavori di ristrutturazione su un edificio e poi "dimentica" di avvisare il Catasto: il numero di questi accertamenti può sembrare limitato, ma non va dimenticato che in questo campo possono (e dovrebbero) attivarsi anche i Comuni, che ricevono le pratiche edilizie e possono riscontrare il mancato aggiornamento della rendita catastale dopo la presentazione di una Scia, una Dia o una comunicazione di inizio lavori.
Per finire, ci saranno 16mila accertamenti sulle agevolazioni per i trasferimenti immobiliari: nel mirino, in particolare, l'imposta di registro e l'Iva ridotta per chi compra un immobile con i requisiti prima casa. E qui la probabilità di essere controllati aumenta parecchio rispetto al livello base, dal momento che circa metà delle 400mila compravendite di abitazioni avvenute nel 2013 hanno beneficiato dello sconto fiscale.
Le liti con i contribuenti
Oltre agli accertamenti, il piano 2014 cita anche la gestione del contenzioso tributario. Da un lato, viene confermato il target di esaminare il 95% delle istanze di mediazione proposte dai contribuenti entro il termine dei 90 giorni (anche se questo, ovviamente, non garantisce che in tutti i casi il contenzioso venga effettivamente evitato). Dall'altro, viene indicata una percentuale di vittoria in giudizio del 60 per cento. Detto diversamente, il Fisco prevede di vincere sei cause su dieci davanti alle commissioni tributarie provinciali e regionali, sia quest'anno che per il 2015: una percentuale che può sembrare ancora troppo bassa, se si pensa che nel restante 40% dei casi vince il contribuente e l'accertamento non comporta alcun recupero d'imposta. A controbilanciare questo dato, però, c'è l'incidenza tutto sommato contenuta dei costi dell'Agenzia sul gettito incassato (0,90%): di fatto, gli stipendi dei 40.500 dipendenti delle Entrate e le altre spese di funzionamento erodono solo 90 centesimi ogni 100 euro recuperati.
I rimborsi Iva
Nel piano 2014 l'Agenzia fissa anche gli obiettivi per i rimborsi Iva. Quest'anno si punta a coprire l'85% fino all'imposta 2012 e il 35% del 2013. L'anno prossimo, invece, si dovrebbe incrementare la quota fino all'85% dei rimborsi relativi al 2013, fermandosi al 10% di quelli per il 2014.
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