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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2014 alle ore 18:41.
L'ultima modifica è del 01 agosto 2014 alle ore 19:06.

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Daniel Pollack (Afp)Daniel Pollack (Afp)

Dopo avere puntato il dito contro "la precarietà del sistema giudiziario americano", adesso l'Argentina "non ha più fiducia" nel mediatore voluto da un giudice americano per tentare di trovare un accordo tra Buenos Aires e gli hedge fund che chiedono di essere rimborsati per i bond su cui il Paese sudamericano era caduto in default nel 2001.

Nel corso dell'udienza (appena conclusa) presieduta a New York dal giudice Thomas Griesa, i legali argentini si sono detti ancora aperti al dialogo ma hanno criticato Daniel Pollack, colui che per cinque settimane ha tentato di trovare una soluzione tra le due parti senza pero' riuscirci entro la scadenza del 30 luglio scorso. Per questo motivo l'Argentina e' caduta nel suo secondo default in 13 anni.

Secondo gli avvocati argentini le sue dichiarazioni sono state "prevenute e dannose per la Repubblica e per i mercati". Ma l'83enne Griesa è stato chiaro: "Non c'e' alcuna ragione" per nominare un nuovo mediatore motivo per cui l'incarico affidato a Pollack "resta valido".

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