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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2014 alle ore 15:36.
L'ultima modifica è del 01 agosto 2014 alle ore 15:37.

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(Reuters)(Reuters)

New York - L'economia americana in luglio ha frenato la creazione di posti di lavoro e il tasso di disoccupazione è lievitato al 6,2% dal 6,1%, ma ha ugualmente dato vita a 209mila nuovi impieghi e messo a segno il sesto mese sopra le 200mila buste paga, un record dal 1997. L'aumento dei posti in giugno è stato inoltre rivisto al rialzo, a 298mila dai 288mila stimati in precedenza. Tutte conferme che la ripresa ha ritrovato decisamente slancio dopo la pausa invernale.

In un segno dell'accelerazione in corso, la media dei nuovi occupati è salita, negli ultimi tre mesi, a 245mila dai 209mila nei dodici mesi a giugno. Gli analisti avevano tuttavia previsto un andamento ancora migliore per il mese scorso: 230mila posti di lavoro e un tasso di senza lavoro invariato al 6,1 per cento.

Difficilmente, così, il dato potrà alterare significativamente il corso della politica monetaria americana: la Federal Reserve, questa settimana, ha confermato la fine entro ottobre degli stimoli straordinari del Quantitative easing, gli acquisti mensili di asset, ribadendo però che intende mantenere tassi di interesse molto bassi, oggi sono vicini allo zero, per un considerevole periodo di tempo.

Il dibattito su tempi e modi di una stretta nel costo del denaro, con le schiarite sull'espansione, si è intensificato sia fuori che dentro la Banca centrale, con un voto di dissenso nell'ultimo vertice della Fed da parte di un esponente influente, Charles Plosser della sede di Philadelhia. Ma la maggioranza che fa capo al governatore Janet Yellen è ancora cauta, convinta della necessità di sostenere ancora la crescita anzitutto per la debolezza che tuttora percepisce sul mercato del lavoro, nonostante abbia notato esplicitamente il rafforzamento occupazionale e l'avvicinarsi dell'inflazione al target desiderato del 2 per cento.

Il nuovo dato non ha sciolto questo nodo. Le assunzioni sono state incoraggianti e ad ampio raggio, dai servizi al settore manifatturiero fino al pubblico impiego. I servizi hanno aggiunto 400mila lavoratori, il manifatturiero 28mila (con 14.600 nell'auto), l'edilizia 22mila. Ma gli americani senza lavoro da oltre sei mesi restano 3,2 milioni, un terzo del totale. E quelli costretti al part-time, cioè che vorrebbero un lavoro a tempo pieno ma non lo trovano, sono rimasti sostanzialmente invariati tra giugno e luglio a 7,5 milioni. Il tasso di disoccupazione allargato, U-6, che comprende i lavoratori marginali, è lievitato al 12,2% dal 12,1 per cento. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro èà migliorato leggermente, salendo al 62,9% dl 62,8%, ma rimane inchiodato ai minimi dagli anni Settanta. I salari sono rimasti stagnanti, alla media di 24,45 dollari l'ora, con guadagni del 2% nell'ultimo anno.

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