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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2014 alle ore 14:55.
L'ultima modifica è del 03 agosto 2014 alle ore 18:33.

Un momento dei soccorsi subito dopo lo straripamento del torrente Lierza a Refronto (Ansa)Un momento dei soccorsi subito dopo lo straripamento del torrente Lierza a Refronto (Ansa)

L'esondazione del Lienza, con un bilancio di quattro morti, sarebbe stata provocata dallo scivolamento nel torrente di materiali vario, tra cui numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto "tappo", ostruendo il corso del torrente e determinandone lo sversamento. È quanto afferma il Corpo Forestale dello Stato che si è messo immmediatamente al lavoro poer cercare di stabiliere la dinamica di quanto avventuo ieri sera quando un'onda di acqua e fango alta fino a tre metri ha travolto lo stand della festa di Refrontolo in seguito allo straripamento del torrente.

Ma non tutti sono d'accordo. L'alluvione «ha un'unica causa: l'eccezionale quantità d'acqua caduta nella zona in un tempo brevissimo», secondo quanto riferito all'Ansa dal capo del Genio Civile di Treviso, Alvise Lucchetta, e dal comandante provinciale della Forestale, Alberto Piccin, che hanno sorvolato e percorso a piedi l'area del disastro. «Le rotoballe di fieno non c'entrano», assicurano.

Da questa mattina personale della Forestale, a bordo di un elicottero, sta sorvolando la zona per chiarire la dinamica e le cause degli accadimenti e monitorare il territorio.
Secondo i primi rilievi, l'esondazione - fa sapere la Forestale - «pare sia stata provocata dallo scivolamento nell'alveo del torrente di materiali vari a causa delle ingenti precipitazioni; in particolare, risulta che il Lierza sia stato ostruito anche da numerose rotoballe di fieno che hanno provocato un effetto "tappo"con il successivo sversamento dell'enorme mole di acqua, fango e detriti».

La particolarità del territorio, caratterizzato da colline coltivate a vigneti - si tratta, infatti, della zona del Prosecco - è quella di non offrire grande resistenza in caso di piogge incessanti come quelle che hanno imperversato in questo periodo: di conseguenza - spiega la Forestale - «aumenta il rischio di scivolamenti dei detriti nei torrenti, con successivo pericolo di esondazione».

L'elicottero del Corpo forestale, inoltre, sorvolerà il territorio dei comuni di Cison di Val Marino e Tarzo (Treviso) che nei giorni scorsi hanno segnalato "eventi calamitosi di simile natura ma fortunatamente senza esiti nefasti per la cittadinanza, per monitorare lo stato dei torrenti e dei territori, anche con l'ausilio di esperti geologi, per predisporre in tempi utili eventuali piani di evacuazione o interventi specifici".

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