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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2014 alle ore 23:10.
L'ultima modifica è del 04 agosto 2014 alle ore 23:12.

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Tour de force estivo dell'agenzia delle Entrate nei controlli degli studi di settore: in queste ultime settimane, in varie regioni di Italia, gli uffici sono particolarmente impegnati nel riscontro della veridicità dei dati dichiarati per il periodo di imposta 2011 da parte dei contribuenti soggetti agli studi. Sul Sole 24 Ore di domani tutti gli elementi per affrontare la nuova ondata di accertamenti.

Inchiesta manifattura al bivio: il biotech, l'innovazione abita in Italia
Quando si parla di biotech in Italia si parla di 422 imprese censite nel report 2013, con un fatturato intorno ai 7.2 miliardi e investimenti in ricerca poco sotto i 2 miliardi: in pratica una quota superiore al 25%. Come dire: l'innovazione abita qui, tenuto conto che negli altri settori chi investe molto in R&S normalmente destina tra il 5 e il 10% del giro d'affari. Il comparto biotech in Italia dà lavoro a 55mila addetti; è una nicchia ma rappresenta una delle eccellenze del manifatturiero, a dispetto delle dimensioni.

Martedì 5 Agosto sul Sole 24 Ore la quarta puntata dell'inchiesta Manifattura al Bivio evidenzia un comparto in grado di sconfiggere la crisi, ma che rischia di essere "compreso" e valorizzato più all'estero che all'interno dei confini nazionali. Sono numerosi infatti i casi di start up nate con qualche decina di milioni di euro di capitale e acquisite per 4-500 milioni di euro. «Questo avviene – dice il presidente di Assobiotech, Alessandro Sidoli - non solo per la bontà della ricerca, ma anche per la capacità dei manager di trasformare la ricerca in impresa. E impresa di valore».

Tutto bene quindi? No. Perché si potrebbe fare molto di più con adeguate politiche di sistema: puntando sul credito d'imposta per favorire gli investimenti in ricerca e sviluppo. È una misura adottata da anni dai principali paesi europei. La via italiana è però singolare. «L'ultimo credito di imposta era quello sull'occupazione qualificata del governo Monti: ebbene non sono ancora usciti i decreti attuativi. Adesso con il premier Renzi si parla di un credito di imposta per un totale di 600 milioni di euro in tre anni: siamo ancora qui che aspettiamo di vederlo» dice Sidoli.

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