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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2014 alle ore 12:40.
L'ultima modifica è del 07 agosto 2014 alle ore 17:18.

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Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, è arrivato a Kiev, dove oggi deve incontrare il presidente ucraino Petro Poroshenko, il premier Arseny Yatsenyuk, il ministro degli Esteri Pavlo Klimkin e il capo del parlamento, Aleksander Turchinov. «Son appena atterrato a Kiev, sono qui per offrire il sostegno politico della Nato al presidente Poroshenko» scrive Rasmussen sul suo account Twitter all'arrivo nella capitale ucraina. La visita di Rasmussen arriva sulla scia del rinnovato allarme lanciato dalla Nato e dal Pentagono sull'aumento delle truppe russe al confine tra Ucraina e Russia, smentito da Mosca. L'Alleanza atlantica teme che la Russia possa intervenire in qualche modo nel conflitto in corso nell'Est dell'Ucraina sotto forma di «operazione umanitaria».

Kiev, Maidan di nuovo in rivolta
Rasmussen trova una capitale in subbuglio. Torna in fiamme Maidan Nezalezhnosti, la piazza Indipendenza di Kiev cuore della rivolta che tra novembre a febbraio scorso ha portato alla caduta del regime del presidente Viktor Yanukovich. La polizia ucraina ha sequestrato armi da fuoco, bombe a mano, coltelli e bottiglie molotov ai manifestanti di Maidan che hanno attaccato gli operatori comunali e le forze dell'ordine intervenuti per smantellare la tendopoli dei manifestanti. Lo fa sapere il ministero dell'Interno ucraino precisando che alcuni agenti sono rimasti feriti dal lancio di pietre da parte dei manifestanti. Alcune tende sono state smontate, e la polizia rimane sul posto, dove la situazione adesso è meno tesa.

Est, situazione tesa a Donetsk
Un ospedale del centro di Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi nell'Est dell'Ucraina, è stato colpito da un proiettile di artiglieria e almeno una persona è morta. Lo riferisce un comunicato delle autorità municipali, secondo cui nel mirino dell'esercito governativo c'è il quartier generale degli insorti. «Chiediamo alla popolazione di non restare in strada e di rifugiarsi in luogo sicuro». La città conta ufficialmente un milione di abitanti, ma dall'inizio degli scontri tra governativi filo-Kiev e separatisti c'è stato un costante esodo, intensificato negli ultimi giorni, soprattutto con l'appello dell'esercito di Kiev a lasciare il centro.

Nella notte tra martedì e mercoledì in un quartiere semicentrale di Donetsk sono stati segnalati raid aerei, negati dalle forze armate ucraine, ma rimasti senza spiegazione.

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