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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2014 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 09 agosto 2014 alle ore 10:05.

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Beatrice Lorenzin (Ansa)Beatrice Lorenzin (Ansa)

Su decisione unanime del Consiglio dei ministri, il ministro Beatrice Lorenzin ha inviato una lettera ai capogruppo di maggioranza e opposizione in cui chiede che il Parlamento vari una legge per introdurre l'eterologa in Italia. Il governo ha dunque deciso che l'eterologa sia introdotta con una legge del Parlamento e non per decreto.

L'iniziativa legislativa sia del Parlamento
Nella lettera il ministro Lorenzin scrive ai parlamemtari segnalando che oggi il Consiglio dei ministri ha esaminato la proposta di intervento legislativo urgente per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 162 del 2014 recante la declaratoria di incostituzionalità del divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40/2004. Il Cdm ha però deciso di rimettere l'iniziativa legislativa al Parlamento. È stato quindi deciso di chiedere a tutti i gruppi parlamentari di «assumere iniziative dirette a unatempestiva attuazione della sentenza della Consulta».

Le linee guida della proposta del ministro
Il ministro nella lettera illustra anche le linee guida della bozza di intervento legislativo da lei predisposto: si parte dal recepimento di parte della direttiva 2006/17/Cee, si passa per l'istituzione di un registro nazionale per la tracciabilità donatore-nato, si precisa la regola della gratuità e volontarietà della donazione di cellule riproduttive. C'è il principio dell'anonimato del donatore e della sua deroga solo per esigenze di salute del nato. Poi l'introduzione del limite massimo di nascite (dieci) dallo stesso donatore e di un limite minimo e massimo di età dei donatori (dai 18 ai 40 anni per gli uomini e dai 20 ai 35 per le donne). Poi l'introduzione immediata della fecondazione eterologa nei Lea, con relativa copertura finanziaria.

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