Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2014 alle ore 15:13.
L'ultima modifica è del 10 agosto 2014 alle ore 18:07.

My24
Papa Francesco (LaPresse)Papa Francesco (LaPresse)

«Cari fratelli e sorelle, ci lasciano increduli e sgomenti le notizie giunte dall'Iraq», ha detto Papa Francesco all'Angelus, descrivendo con tono accorato la situazione: «migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate; violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto, di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali». Tutto questo, ha scandito il Pontefice, «offende gravemente Dio e l'umanità. Non si porta l'odio in nome di Dio!». Dopo l'Angelus, Papa Francesco è tornato sul dramma dei cristiani di Mossoul per ribadire dall'account «@Pontifex», seguito da oltre 14 milioni di follower, che «le notizie che giungono dall'Iraq ci addolorano». «Signore - ha quindi invocato Bergoglio nel tweet - insegnaci a vivere in solidarietà con i fratelli che soffrono».

La guerra a Gaza peggiora i rapporti fra israeliani e palestinesi
«A Gaza, dopo una tregua, è ripresa la guerra che miete vittime innocenti e non fa che peggiorare il conflitto tra israeliani e palestinesi», ha detto Papa Francesco esortando a «pregare insieme il Dio della pace, per intercessione della Vergine Maria. Dona la pace, Signore, ai nostri giorni, e rendici artefici di giustizia e di pace», invoca il Papa.

Fede sempre fragile e povera, inquieta e tuttavia vittoriosa
Il racconto di Pietro che tenta di camminare sulle acque come Gesù, ma poi ha paura, ha detto il Pontefice, «è una bella icona della fede dell'apostolo Pietro» ma dipinge anche i cristiani di oggi. Papa Francesco ha sottolineato che «nel personaggio di Pietro, con i suoi slanci e le sue debolezze, viene descritta la nostra fede: sempre fragile e povera, inquieta e tuttavia vittoriosa, la fede del cristiano cammina incontro al Signore risorto, in mezzo alle tempeste e ai pericoli del mondo». I discepoli impauriti dalle onde che li sovrastano rappresentano «una immagine efficace della Chiesa: una barca che deve affrontare le tempeste e talvolta sembra sul punto di essere travolta. Quello che la salva non sono le qualità e il coraggio dei suoi uomini, ma la fede, che permette di camminare anche nel buio, in mezzo alle difficoltà».

Il Papa ha chiesto di pregare per le vittime di Ebola
«Preghiamo - ha detto il Papa dopo i suoi appelli per Iraq e Gaza - anche per le vittime del virus "Ebola" e per quanti stanno lottando per fermarlo». E ha chiesto una preghiera anche per il suo viaggio in Corea. «Da mercoledì prossimo fino a lunedì 18 agosto, ha sottolineato Papa Francesco - compirò un viaggio apostolico in Corea: per favore, accompagnatemi con la preghiera!».

Ai giovani: non stiate fermi, la pensione arriva a 65 anni
«Il mondo non ha bisogno di giovani in pensione», ha detto poi Papa Francesco, intervenuto con una telefonata al termine della messa celebrata dal presidente della Cei, Angelo Bagnasco, al raduno degli scout a San Rossore. «Essere coraggiosi sarà la vostra vittoria per aiutare a cambiare il mondo. Questo è il vostro compito: costruire una città nuova. Non abbiate paura, non fatevi rubare la speranza. E ricordate che in pensione ci si va a 65 anni». Il coraggio, ha detto il Pontefice «è una virtù, soprattutto dei giovani per aiutare a cambiare questo mondo. Ricordatevi la pensione arriva a 65 anni. Un giovane non deve andare in pensione». Secondo Papa Francesco «il mondo ha bisogno di giovani coraggiosi che si muovano, non che siano fermi con i giovani fermi non si può andare in pensione da giovani in pensione». È triste, ha scandito il Papa, «vedere un giovane in pensione».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi