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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2014 alle ore 19:06.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2014 alle ore 19:07.

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Eduardo Campos (Reuters)Eduardo Campos (Reuters)

Tragedia in Brasile. Il candidato socialista alla presidenza Eduardo Campos è morto nello schianto di un jet privato a Santos, nello Stato brasiliano di San Paolo. L'aereo si è schiantato su una palestra in una zona residenziale della città portuale brasiliana, ha riferito la polizia, che inizialmente aveva parlato di un elicottero. Campos, 49 anni, sposato e padre di cinque figli, era a bordo di un Cessna 560XL, sul quale viaggiavano sette persone, cinque passeggeri e i due piloti, tutti deceduti. Il jet era decollato da Rio de Janeiro ed era diretto a Guarujà, nei pressi di Santos.

L'Aeronautica militare brasiliana (Fab) ha poi informato che nessuna delle persone che si trovavano a bordo dell'aereo è sopravvissuta all'incidente, mentre quattro altre persone coinvolte nell'impatto del velivolo con il suolo sono rimaste ferite e ricoverate d'urgenza. Il quartier generale della campagna elettorale di Campos ha precisato che la candidata alla vicepresidenza, l'ambientalista Marina Silva, non era a bordo del velivolo.

Insieme a Campos, indicano queste fonti, si trovavano la moglie Renata, il più piccolo dei suoi cinque figli - Miguel, nato nello scorso gennaio con la sindrome di Down - e tre collaboratori della sua campagna presidenziale. Il candidato era accreditato dai sondaggi di un 8-9% delle preferenze contro il 38% della attuale presidente Dilma Rousseff e il 22% del social-democratico Aecio Neves.

Sia Rousseff che Neves hanno sospeso le attivtà delle rispettive campagne elettorali in segno di cordoglio.

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