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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2014 alle ore 11:22.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2014 alle ore 11:24.

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In giugno la produzione industriale dell'Eurozona è diminuita dello 0,3% congiunturale (-0,1% quella dell'Ue28), dopo essere diminuita dell'1,1% nel mese precedente. Il tasso è sceso così ai nuovi minimi dagli ultimi otto mesi (ottobre 2013). Lo rende noto l'Eurostat, precisando che su base tendenziale il tasso della produzione è rimasto stabile nell'Ue18, mentre è risultato aumentato dello 0,7% nell'intera Unione europea.

La flessione della produzione industriale accusata nell'Eurozona in giugno riflette soprattutto i minori contributi forniti dai settori dei beni non-durevoli ed energia, che hanno accusato cali rispettivamente dell'1,9% (+1,7% annuo) e dello 0,7% (+3,4% annuo). Il capitolo dei beni strumentali è rimasto stabile (-0,1% annuo), mentre sono migliorati quelli dei beni intermedi (dello 0,4%, con +0,2% annuo) e dei beni di consumo durevoli (+2,3%, con +1,8% annuo). I più ampi ribassi mensili della produzione sono stati registrati in Irlanda (-16,5%), Olanda (-3%) e Lituania (-2,7%), mentre i progressi più forti sono stati segnati a Malta (+5,2%), Danimarca (+2,4%) e Ungheria (+1,8%). Rispetto allo scorso anno le migliori performance sono di Ungheria (+11,3%), Romania (+9,9%) e Slovacchia (+7,5%), le peggiori sono di Grecia (-6,9%), Malta (-3,8%) e Lettonia (-2%).

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