Fotoreporter russo scomparso in Ucraina. I colleghi lanciano l'hashtag #freeAndrew

Sette giorni senza notizie del fotoreporter russo Andrei Stenin e l'agenzia Rossiya Segodnya (Russia Oggi, ex Ria Novosti) ha lanciato una campagna per la sua liberazione, traducendo nell'hashtag #freeAndrew la convinzione delle autorità russe che il giornalista sia stato catturato dalle forze ucraine.

Stenin, 33 anni, professionista di grande esperienza, anche come inviato in zone di guerra, è arrivato a metà maggio in Ucraina. In questi mesi, e fino al 5 agosto, quando la redazione non è più riuscita a contattarlo, ha realizzato fotoreportage da Kiev e dai bastioni dei ribelli separatisti nell'Est del Paese, come Lugansk, Mariupol, Donetsk.

Il Comitato di inchiesta russo ha avviato ieri un'indagine, con l'ipotesi di un «sequestro» da parte delle forze di sicurezza ucraine. E il consigliere del ministero dell'Interno ucraino, Anton Gerashchenko, intervistato dalla radio lettone Baltkom, ha confermato che Stenin è stato arrestato dai servizi speciali ucraini. Secondo quanto riferito da Gerashchenko, il reporter, avendo testimoniato esecuzioni e torture dei soldati ucraini, è sospettato di «favoreggiamento e glorificazione dei terroristi», vale a dire le milizie separatiste filo-russe che combattono contro le forze di Kiev nell'Est del Paese.

Le autorità russe, però, non escludono che in questa storia sia coinvolta la Guardia nazionale ucraina. Secondo una fonte citata quattro giorni fa dall'agenzia Rossiya Segodnya, il giornalista sarebbe trattenuto dai servizi segreti di Kiev a Zaporizhia - in Ucraina meridionale - dopo essere stato catturato dal gruppo paramilitare nazionalista ucraino «Pravi Sektor».

Negli ultimi due mesi altri tre giornalisti russi, dispersi per giorni, sono poi risultati in stato di arresto. A giugno nell'Est dell'Ucraina sono stati uccisi tre giornalisti russi e a fine maggio ha perso la vita il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli.

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