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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2014 alle ore 07:40.
L'ultima modifica è del 14 agosto 2014 alle ore 10:07.

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La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, accoglie Papa Francesco (Reuters)La presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, accoglie Papa Francesco (Reuters)

La Corea del Nord ha lanciato altri due missili a corto raggio in piena visita pastorale di papa Francesco nella Corea del Sud, per un totale di cinque: lo hanno denunciato fonti del ministero della Difesa di Seul, secondo cui i due lanci successivi sono avvenuti nel pomeriggio ora locale, sempre da una base militare nei pressi di Wonsan, sulla costa orientale. I primi tre si erano invece susseguiti appena 35 minuti prima dell'arrivo di papa Francesco nella capitale sud-coreana. Stando alle fonti, i missili sarebbero stati sparati da una rampa di lancio multipla da 300 millimetri, e sarebbero finiti nel Mar del Giappone dopo un volo di circa 220 chilometri. La mossa è la prima del genere da parte del regime di Pyongyang dalla fine di luglio, e precede di qualche giorno le manovre militari congiunte tra forze del Sud e degli Usa, in programma da lunedi' prossimo. La Corea del Sud ha alzato il suo stato di allerta lungo il confine.

L'arrivo di papa Francesco a Seul
Papa Francesco è arrivato nella notte a Seoul, primo pontefice a visitare la Corea del Sud dopo venticinque anni, una missione che punta a rafforzare lo sviluppo del cattolicesimo in Asia. L'aereo del papa è arrivato alle 10.15 locali (le 3.15 di notte in Italia) all'aeroporto Incheon, dove la presidente Park Geun-Hye era presente ad accoglierlo. Questa visita di cinque giorni in Corea del Sud, alle porte della Cina, rappresenta un obiettivo strategico per il Vaticano in Asia.
Si tratta del terzo viaggio del Santo Padre dalla sua elezione nel marzo 2013, dopo il Brasile e il Medio Oriente. Papa Francesco si rivolgerà «a tutti i Paesi del continente», portando un messaggio per «il futuro dell'Asia», ha dichiarato il numero due del Vaticano, il segretario di stato Pietro Parolin, in un'intervista televisiva.
È la prima volta dopo quindici anni che un pontefice arriva in Asia: Giovanni Paolo II era stato in India nel 1999, ma Benedetto XVI non era mai stato in Asia. I cattolici rappresentano il 10,7 per cento della popolazione sudcoreana. Il papa dovrebbe inoltre lanciare un messaggio per la riconciliazione tra le due Coree, divise dal 1953, e incontrare delegazioni della gioventù cattolica asiatica.

Il tweet: Dio benedica la Corea con suoi giovani e anziani
«Dio benedica la Corea e in special modo i suoi anziani e i suoi giovani». Poco dopo il suo arrivo a Seul Papa Francesco ha lanciato questo tweet dall'account «@Pontifex» a 14 milioni di follower.

Il papa sorvola Cina e dall'aereo invia messaggio a Pechino
Per la prima volta l'aereo del Papa ha potuto sorvolare la Repubblica Popolare Cinese. Questo fatto di grande valore simbolico si è potuto realizzare perché Pechino ha ufficialmente concesso al volo papale diretto a Seul il permesso di passare nel proprio spazio aereo. E Francesco ha indirizzato al presidente Xi Jinping «i migliori auguri di pace e benessere sulla Cina». Come in tutti i viaggi all'estero del Papa sono stati inviati telegrammi anche agli altri paesi sorvolati, cioè Mongolia, Russia, Bielorussia, Polonia, Slovacchia, Austria, Slovenia, Croazia e Italia.

Il messaggio beneaugurante, lanciato da papa Francesco al presidente cinese Xi Jinping durante l'inedito attraversamento dello spazio aereo della Repubblica Popolare, non è bastato a evitare che le autorità di Pechino impedissero a decine di connazionali di religione cattolica di raggiungere la Corea del Sud, dove nel frattempo Jorge Mario Bergoglio è giunto in missione in occasione della Giornata della Gioventù Asiatica. Lo ha denunciato Heo Young-yeop, portavoce del comitato organizzatore della visita papale a Seul, secondo cui dalla Cina erano attese oltre un centinaio di persone, circa la metà delle quali non sono tuttavia potute partire a causa della «complicata situazione» in patria, si è limitato a spiegare Heo. Un altro membro dell'organizzazione, che ha preteso di rimanere anonimo, ha precisato che alcuni dei mancati partecipanti sarebbero stati arrestati. Ambedue le fonti sud-coreane non hanno voluto aggiungere dettagli, adducendo ragioni di sicurezza personale.

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