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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2014 alle ore 11:11.
L'ultima modifica è del 19 agosto 2014 alle ore 15:00.

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Raffaele BonanniRaffaele Bonanni

«Il governo dovrà spiegare bene al Paese, ai cittadini perché mette una nuova tassa. Non si può intervenire sul pregresso, e quindi dovrebbe introdurre per i pensionati un'altra tassa, come se già non ne pagassero di salate, come se già non pagassero contributi di solidarietà, non ottenendo, negli ultimi tempi, nemmeno la rivalutazione». Così il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni commenta a "Prima di tutto" su Radio 1 - secondo quanto riporta una nota della trasmissione - l'ipotesi di un prelievo sulle pensioni. Lo fa dove le polemiche suscitate dall'intervista al Corriere della Sera di Giuliano Poletti nella quale il ministro del Lavoro si è detto «favorevole a un intervento sulle pensioni alte a sostegno di quei lavoratori che altrimenti rischiano di essere esodati».

Bonanni: giù le mani dalle pensioni
«Mi sembra una iniziativa eccessiva. Invece di intervenire sulle municipalizzate mangiasoldi, abbeveratoio della politica, si scatena un meccanismo di tensioni sociali, di contrapposizione fra chi ha una pensione da 500 euro e chi da 2.500. Questa è una cultura becera, che deve finire», aggiunge Bonanni. E spiega: «Il governo deve finirla con questa discussione: deve prendere il toro per le corna e affrontare seriamente il problema delle tante, troppe spese ingiustificate nel Paese, che vengono tollerate perché sono gestite dai valvassori e valvassini della politica. Se davvero si avesse a cuore la ripresa - prosegue -, si sarebbe molto più drastici nei confronti della spesa pubblica e di tutto ciò che fa ricchezza. Ci sono in questo Paese dei veri e propri cartelli: nell'energia, nelle autostrade. E non vengono minimamente toccati, disturbati».

Damiano (Pd) : no al prelievo indiscriminato
Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro alla Camera si dice «assolutamente contrario al prelievo indiscriminato sulle pensioni per cifre non meglio precisate, per il solo fatto che sono state definite con il sistema retributivo. C'è il rischio che così si vadano a colpire le pensioni medie». E in un'intervista a Repubblica aggiunge che la soglia delle "pensioni d'oro" «potrebbe essere quella individuata dal governo Letta: 90mila euro lordi. Superata tale soglia si può intervenire con un prelievo sulla parte eccedente, a condizione che le risorse risparmiate vadano o a migliorare le pensioni più basse o a risolvere il problema dei cosiddetti esodati».

Anche il collega di partito Stefano Fassina, ex vice ministro dell'Economia, si dice contrario all'ipotizzato prelievo di solidarietà sulle pensioni più alte, calcolate col vecchio metodo retributivo: «Per ottenere miliardi - dice - bisognerebbe tagliare in modo drastico la parte superiore a quel livello di 2500 euro. E lo sconsiglio vivamente».

Capezzone (Fi): toccare pensioni errore politico ed economico
Insorge anche Forza Italia.«Anche chi come me (da liberale che esamina laicamente ogni proposta, prima di giudicarla) non ha mai tabu' su nessun argomento, deve pero' constatare che, per fare gettito consistente, il governo dovrebbe colpire pure le pensioni sui 2000-2500 euro, e si tratterebbe di un errore politico ed economico gigantesco, a maggior ragione in un momento di crisi» scrive in una nota Daniele Capezzone (Fi) presidente della commissione Finanze della Camera.

Baretta: stia tranquillo chi prende 2mila euro al mese
Oggi il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, intervistato in merito all'ipotesi di un prelievo di solidarietà sulle pensioni ha spiegato: «al momento non è previsto. C'è una discussione aperta e che è stata introdotta, ma in ogni caso quello di cui si discuteva erano le pensioni alte e non le pensioni in generale». E ha aggiunto: «Chi guadagna fino a 2.000 euro netti di pensione al mese può stare assolutamente tranquillo». Ieri era stato Il viceministro all'Economia, Enrico Morando, a invitare alla cautela. E, con particolare riferimento ad un intervento su quelle sopra i 3.500 euro, aveva dichiarato: «Escludo che in questo momento il Governo stia valutando il tema».

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