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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2014 alle ore 13:22.
L'ultima modifica è del 19 agosto 2014 alle ore 19:02.

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Tocca a tutti i Paesi Ue «fare di più» sul fronte immigrazione, perché Frontex è «una piccola agenzia» senza mezzi. Lo ha afferma la Commissione Ue attraverso un suo portavoce, dopo l'auspicio espresso dal ministro dell'interno Angelino Alfano perché l'agenzia europea Frontex subentri a Mare Nostrum, operazione coordinata dalle forze italiane. «Siamo in contatto con l'Italia e non possiamo che essere d'accordo sul fatto che l'Ue nel suo complesso debba fare di più, abbiamo ripetuto continuamente che gli Stati membri devono fare di più contribuendo con mezzi e finanziamenti», ha aggiunto il portavoce della Commissione Ue.

«Nessuno scaricabarile a danno dell'Italia», replica Alfano, ribadendo che Mare Nostrum «non potrà fare un secondo compleanno». «La Commissione Ue su Frontex dice ovvietà - aggiunge - chieda con forza un intervento agli stati membri». Altrimenti, «qual è il suo compito?». «Se Frontex è piccola, occorre renderla più grande e anche al più presto» perché «il presidio di tutta la frontiera europea è compito strategico per il futuro dell'Unione. Chi non presidia le frontiere, tutte le frontiere, mediterranee o orientali, non tutela se stesso». L'Italia, conclude il ministro, «non può aspettare all'infinito e dovrà prendere le proprie decisioni. Per quanto mi riguarda la posizione è netta e coerente: Mare nostrum è un'operazione a tempo, nata dopo la strage di Lampedusa, e che compirà un anno il 18 ottobre. Se Frontex non subentrerà perché non sarà adeguatamente finanziata e rafforzata, Mare Nostrum non potrà compiere il secondo compleanno. Il tema della frontiera è europeo e noi non possiamo farcene carico da soli anche perché l'Italia, per molti migranti, è solo un Paese di transito».

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