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Questo articolo è stato pubblicato il 20 agosto 2014 alle ore 18:14.
L'ultima modifica è del 21 agosto 2014 alle ore 14:40.

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Le autorità russe hanno chiuso quattro McDonald's a Mosca per «violazioni sanitarie». Lo fanno sapere le agenzie russe precisando che il «divieto temporaneo» ha colpito anche il primo McDonald's russo di piazza Pushkin. Russia e Occidente si stanno sfidando in un braccio di ferro delle sanzioni per la crisi ucraina.

In Russia inoltre si continuano a ipotizzare possibili altre misure restrittive oltre alle importazioni di prodotti industriali come gli autoveicoli ventilato nei giorni scorsi da fonti del governo: oggi si parla del bando al consumo di bevande straniere in occasione degli eventi ufficiali e lo stop all'uso, da parte di funzionari pubblici, di tablet, iPhone e computer Apple.

E' stato il quotidiano filo governativo Izvestia ad anticipare la proposta per proibire il consumo di bevande straniere nelle riunioni di governo o altri enti locali, dove dovranno essere serviti solo tè e caramelle, un provvedimento che potrebbe essere presentato a breve alla Duma, dove è già allo studio il divieto all'acquisto, da parte dei funzionari pubblici, di auto prodotte nei paesi stranieri che aderiscono alle sanzioni contro la Russia.

In favore di una misura per la sostituzione dei prodotti Apple con quelli della Samsung o con sistemi russi si è espresso il vice presidente della Commissione della Duma per l'informazione e la tecnologia, Vadim Degin, secondo cui «nella situazione attuale la sostituzione dei prodotti di cui abbiamo già parlato più volte è diventata un passo necessario».

Ue: aiuti per l'emergenza pesche
La Commissione europea ha, invece, adottato misure d'emergenza a sostegno di pesche e nettarine per un totale di 32,7 milioni di euro, di cui 29,7 per i ritiri dal mercato e 3 per la promozione. Di questi ultimi, l'ammontare maggiore, pari 1,288 milioni, va all'Italia. Il problema del sostegno al settore si era posto in consengenza dell'impatto dell'embargo russo su alcune importanti produzioni ortofrutticole europee. Il testo adottato oggi da Bruxelles dovrebbe venire pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue tra domani e sabato. Questo propone di aumentare dal 5 al 10% la quantità massimale di produzione delle organizzazioni produttrici che può essere ritirata dal mercato per la distribuzione gratuita, fissandola a un prezzo di 269 euro a tonnellata per un totale stimato di 22,1 milioni di euro di aiuti Ue. Per i produttori che non sono membri di organizzazioni, invece, il contributo Ue per i ritiri è fissato al 50% di quello delle organizzazioni di produttori, per una somma stimata di 7,6 mln. Inoltre, la bozza di regolamento prevede ulteriori 3 milioni per le attività di promozione per le organizzazioni di produttori, cofinanziate al 50%. L'Italia, con aiuti fino a 1,288 milioni, è il principale beneficiario di quest'ultimo tipo di sostegno, seguita da Spagna (1,132 mln), Grecia (0,317 mln) e Francia (0,262 mln). Intanto sempre per domani è prevista la riunione tra gli esperti di Commissione, Parlamento e stati membri, che si occuperà dell'attuazione delle misure a sostegno dell'ortofrutta, mentre il prossimo giovedì se ne terrà un'altra dedicata ai prodotti di origine animale ugualmente colpiti dall'embargo russo.

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