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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2014 alle ore 12:40.

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L'assassino di James Foley in un fotogramma tratto dal video dell'esecuzione del giornalista pubblicato in rete (Ansa)L'assassino di James Foley in un fotogramma tratto dal video dell'esecuzione del giornalista pubblicato in rete (Ansa)

L'assassino di James Foley «fa parte di un gruppo di tre britannici che controllano ostaggi stranieri in Siria». A scriverlo è il Guardian, che è riuscito a intervistare un ex prigioniero, il quale ha identificato «John» come il capo di un'organizzazione che, all'inizio del 2014, liberò undici persone, compresa la fonte delle notizie, dopo intense trattative, undici ostaggi che furono poi consegnati alle autorità turche.

Sempre secondo le informazioni ottenute dal Guardian da altre fonti siriane, il gruppo opererebbe a Raqqa e sarebbe composto da «persone intelligenti, ben istruite e devote agli insegnamenti radicali islamici». La fonte al Guardian ha anche rivelato come il gruppo dei terroristi britannici venga chiamato «il gruppo dei Beatles» dagli ostaggi, proprio per la nazionalità dei jihadisti.

Intanto prosegue nel Regno Unito la corsa all'identificazione dell'uomo che, in un video, ha decapitato il giornalista rapito nel novembre 2012. Secondo gli esperti dell'antiterrorismo britannico, che si sono avvalsi anche dell'ausilio di esperti di linguistica e di accenti, l'uomo identificato come John proverrebbe dall'est di Londra, l'area più multietnica della capitale.

«Si tratta di lingua inglese multiculturale, una nuova forma di dialetto cockney (tipico dell'est londinese, ndr) con basi di lingue straniere», ha detto al Guardian Paul Kerswill, esperto di linguistica e professore all'Università di York. Anche esperti forensi sono in queste ore al lavoro, in quanto la voce dell'assassino di Foley potrebbe essere stata registrata in precedenti processi. Secondo le ultime stime, in Siria e in Iraq al momento sarebbero presenti 500 jihadisti britannici, 700 francesi e 500 belgi.

Tutti vestiti di nero, come il boia del giornalista americano James Foley nel video diffuso dall'Isis. Anche per questo forse li chiamano "i Beatles", oltre che per la provenienza britannica. Sarebbero i componenti di una cellula di jihadisti, di nazionalità britannica appunto, che agirebbero in Siria, a Raqqa in particolare, principalmente come carcerieri di ostaggi stranieri. Secondo la descrizione fornita al Guardian da una fonte, un ex ostaggio degli stessi estremisti, l'esecutore dell'omicidio di Foley con l'accento inglese potrebbe essere proprio uno di loro, forse il leader del gruppo.

Potrebbe inoltre trattarsi di uno dei principali negoziatori per il rilascio di 11 ostaggi islamici consegnati alle autorità turche qualche mese fa, sottolinea ancora il Guardian. Secondo quanto raccontato al giornale dall'ex ostaggio, rimasto per un anno nelle mani dei sequestratori a Raqqa, l'individuo britannico in questione sarebbe intelligente, istruito e seguace devoto dell'Islam radicale. I tre sarebbero di nazionalità britannica e per questo chiamati "i Beatles", secondo l'ex ostaggio.

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