Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2014 alle ore 15:23.
L'ultima modifica è del 24 agosto 2014 alle ore 20:42.

My24
(Ansa)(Ansa)

Ancora vittime dell'immigrazione nel Canale di Sicilia: i corpi di 18 uomini sono stati recuperati a sud di Lampedusa dagli uomini della Marina Militare impegnati nell'operazione Mare Nostrum. I migranti morti, insieme con altre 73 persone che sono state salvate, erano a bordo di un gommone in balia del mare, avvistato e soccorso dalla nave Sirio. Un'altra decina risultano disperse. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano torna ad accusare l'inerzia dell'Europa: «O la questione viene presa in mano dall'Ue o l'Italia dovrà adottare le proprie decisioni». Mercoledì, Alfano vedà il commissario Ue agli Affari interni Ue Cecilia Malmstroem, proprio per parlare dell'emergenza immigrazione.

Alfano (Interno): immigrazione problema europeo, non italiano
In una intervista al Corriere della Sera, il ministro ha insistito sulla necessità di un intervento europeo: «Solo i ciechi non vedono ciò che sta accadendo: più si aggrava il problema della frontiera del Mediterraneo più si capisce che Mare Nostrum dev'essere sostituita da un'azione europea». L'immigrazione illegale «ma anche e soprattutto la fuga da guerre e persecuzioni, che hanno come teatro il Mediterraneo, non sono una questione italiana: i migranti vogliono andare in Europa». La proposta italiana ai paesi partner «è la creazione di squadre multinazionali ad hoc con l'obiettivo di mettere a disposizione degli Stati membri uno strumento specifico di scambi informativi ma con finalità operative».

Alfano: l'Ue non dica "non abbiamo soldi"
Sul tema dell'immigrazione «l'Europa non può dire "non abbiamo soldi". Perché, l'Italia ha i soldi?», ha detto in serata al Tg1 il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Dunque, «se l'Europa non si farà carico del problema delle frontiere, noi dismetteremo Mare Nostrum, anche se continueremo a farci carico del soccorso in mare».
«L'Europa deve dirci con chiarezza se è pronta a subentrare a Mare nostrum», ha aggiunto Alfano, intervistato dal Tg1. «Abbiamo salvato migliaia di vite umane, ora l'Ue deve affrontare il tema della frontiera. Se non se ne farà carico, l'Italia dovrà assumere delle decisioni e prendere delle proprie responsabilità».

Napolitano al Meeting: angosciato per chi vede propri diritti calpestati
Delle tragedie dell'emigrazione che si registrano ai confini dell'Italia ha parlato anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano, che in un messaggio inviato alla presidente del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini, Emilia Guarnieri, dedicato quest'anno alle periferie del mondo, ha espresso la propria angoscia per « il dramma silenzioso» di chi «ancora oggi vede calpestati i propri diritti». Napolitano, riferendosi anche alle drammatiche vicende irachene e siriane, allo stato di guerra a Gaza per effetto del conflitto tra Hamas e Israele, e gli scontri in atto in Libia ed Ucraina, ha ricordato quanti hanno «smarrito ogni speranza» vivendo «in condizioni di indigenza e povertà», senza la possibilità di «costruire un futuro di serenità per se stessi e per le proprie famiglie».

A Pozzallo emergenza per le tumulazioni
La nave militare con i 18 cadaveri di migranti, recuperati a sud di Lampedusa, è approdata nel pomeriggio al porto di Pozzallo (Ragusa). A bordo, oltre ai corpi recuperati, anche 260 persone. Prima dello sbarco il sostituto procuratore Monica Monego è salita sulla nave per i primi adempimenti di legge. «Ho dato la mia disponibilità ad accogliere le salme, ma ho fatto presente alla Prefettura che non ci sono loculi disponibili per la tumulazione», ha spiegato ai giornalisti il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna. Sono oltre 3.500 gli uomini, donne e bambini salvati da venerdì scorso nel canale di Sicilia. A Reggio Calabria è invece giunta la nave militare Virginio Fasan con a bordo 1.373 immigrati

2014 anno nero per le tragedie del mare
Il 2014 rischia di diventare l'anno record per gli immigrati morti in naufragi in mare: dall'inizio dell'anno potrebbero essere scomparse in mare almeno 2.000 persone, 250 delle quali su un barcone di cui non si hanno notizie da due mesi. A calcolarlo è l'agenzia Habeshia, che raccoglie e diffonde segnalazioni sulla sorte di migliaia di profughi e migranti finiti nella rete dei trafficanti di esseri umani. Finora l'anno più tragico era stato il 2011 con almeno 1.800 persone scomparse, tra morti e dispersi. E sarebbero almeno 20mila i migranti morti o dispersi nel Mediterraneo negli ultimi venti anni.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi