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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2014 alle ore 15:41.
L'ultima modifica è del 25 agosto 2014 alle ore 19:14.

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Marianna Madia (Ansa)Marianna Madia (Ansa)

Dal 1° settembre scatta la riduzione del 50% delle prerogative sindacali nelle pubbliche amministrazioni, fra cui permessi e distacchi. Il provvedimento, che fa parte del decreto di riforma della Pubblica amministrazione 90/20014 (convertito definitivamente in legge lo scorso 7 agosto), è stato dettagliato con una circolare firmata dal ministro della Pa Marianna Madia il 20 agosto. La riduzione, si legge sul sito del ministero, «è finalizzata alla razionalizzazione e alla riduzione della spesa pubblica». Le prerogative in questione infatti, nel 2012, secondo un calcolo della Corte dei conti, sono state quantificate in 110 milioni, ovvero il corrispettivo della mancata prestazione lavorativa di un dipendente ogni 750. E intanto parte anche la stretta sugli acquisti della Pa. È pronto infatti, e dovrebbe essere pubblicato a breve, il decreto ministeriale che individua le caratteristiche essenziali e i prezzi benchmark dei beni comprati dalla Pa, così come previsto dal decreto Irpef.

Revoche distacchi sindacali, scelte entro sei giorni
Scatta dunque il countdown. Entro il 31 agosto - mancano solo 6 giorni - «tutte le associazioni sindacali rappresentative dovranno comunicare alle amministrazioni la revoca dei distacchi sindacali non più spettanti». E il rientro nelle amministrazioni dei dirigenti sindacali oggetto dell'atto di revoca avverrà -è precisato - nel rispetto «del contratto collettivo nazionale quadro sulle prerogative sindacali ,«nonché delle altre disposizioni di tutela».

Le eccezioni
La circolare, arrivata due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta della conversione in legge del dl Madia di riforma della Pa (18 agosto) e a un giorno dall'entrata in vigore del provvedimento (19 agosto), detta, punto per punto, l'applicazione delle misure contenute nell'articolo 7 del decreto. «Limitatamente ai distacchi - viene spiegato, - la decurtazione del 50 per cento non trova comunque applicazione qualora l'associazione sindacale sia titolare di un solo distacco». Altra precisazione riguarda «le Forze di polizia ad ordinamento civile e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco (personale non direttivo e non dirigente e personale direttivo e dirigente)». In questo caso «in sostituzione della riduzione del 50% si prevede che alle riunioni sindacali indette dall'amministrazione possa partecipare un solo rappresentante per associazione sindacale».

Compensazioni in caso di eccedenze
Nel caso in cui, sottolinea ancora la circolare, «le associazioni sindacali abbiano comunque utilizzato prerogative sindacali in misura superiore a quelle loro spettanti nell'anno si provvederà secondo le ordinarie previsioni contrattuali e negoziali». Di conseguenza, «ove le medesime organizzazioni non restituiscano il corrispettivo economico delle ore fruite e non spettanti, l'amministrazione compenserà l'eccedenza nell'anno successivo, detraendo dal relativo monte-ore di spettanza delle singole associazioni sindacali il numero di ore risultate eccedenti nell'anno precedente fino al completo recupero».

Oltre un migliaio sindacalisti colpiti da taglio distacchi
Il dimezzamento dei distacchi sindacali colpirà oltre un migliaio di persone, stando a calcoli elaborati da fonti sindacali. Il distacco è infatti una delle prerogative sindacali interessate dal taglio stabilito dal decreto Madia. Con il distacco viene riconosciuto al dipendente il diritto a svolgere, a tempo pieno o parziale, attività sindacale, con la conseguente sospensione dell'attività lavorativa.

Bonanni (Cisl): non sarà taglio distacchi a risolvere problemi Pa
«Non sarà certo l'ennesimo taglio dei distacchi sindacali, che peraltro la Cisl non ha contrastato, a risolvere i problemi della Pubblica Amministrazione» avvisa il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che aggiunge: «Non ci siamo fasciati la testa nel passato e non ce la fasceremo anche stavolta, anche se si tratta di diritti sindacali fondamentali in una democrazia». Ma, avverte: «ora basta con la demagogia ed il populismo: ci aspettiamo dal Governo che rinnovi i contratti dei pubblici dipendenti».

Cgil: circolare Madia non ridurrà nostra attività
«Chiaramente ci metterà in difficoltà ma «siamo forti e continueremo ad esercitare la nostra funzione sindacale». Così Michele Gentile, responsabile dei settori pubblici per la Cgil nazionale, commenta il dimezzamento dei permessi e distacchi sindacali, al via dal 1° settembre. «Non ne abbiamo condiviso le motivazioni e continueremo a non condividerle - aggiunge Gentile - ma siamo tenuti ad applicare la legge».

Uil: nessun risparmio per lo Stato
Anche la Uil critica il provvedimento. «Non c'entra nulla con la spending review», dice Carmelo Barbagallo, segretario generale aggiunto, che spiega: «Da tale operazione non scaturirà alcun risparmio per lo Stato; anzi, il rientro dei distaccati comporterà un aumento dei costi per le casse pubbliche, perché occorrerà pagare a questi dipendenti anche il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività».

Stretta su acquisti Pa, in arrivo prezzi benchmark
Intanto parte anche la stretta sugli acquisti della Pa. È pronto infatti, e dovrebbe essere pubblicato a breve, il decreto ministeriale che individua le caratteristiche essenziali dei beni comprati dalla Pa., così come previsto dal decreto Irpef. Una volta pubblicate le caratteristiche, e i relativi prezzi benchmark, potranno partire i controlli.

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