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Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2014 alle ore 11:20.
L'ultima modifica è del 25 agosto 2014 alle ore 21:39.

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Ucraina, a Donetsk i ribelli fanno sfilare soldati prigionieri (LaPresse)Ucraina, a Donetsk i ribelli fanno sfilare soldati prigionieri (LaPresse)

Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha sciolto il parlamento di Kiev e convocato nuove elezioni politiche per il 26 ottobre. In un intervento in televisione, Poroshenko ha osservato che molti tra quanti siedono attualmente in parlamento a Kiev sono sostenitori del deposto presidente Viktor Yanukovych e ha detto che la maggior parte degli ucraini aspira ad avere un nuovo Parlamento, necessario al Paese per «uscire dalla guerra» e per accelerare il cammino d'integrazione nell'Ue.

I russi sconfinano
Sono ore di altissima tensione fra Ucraina e Russia. Le ostilità si sono riacuite negli ultimi giorni, ieri a Kiev si celebrava l'indipendenza mentre le milizie filorusse a Est facevano sfilare soldati dell'esercito di Kiev fatti prigionieri.

Oggi le autorità ucraine hanno denunciato «alcune decine di carri armati e veicoli blindati» russi che hanno attraversato la frontiera nei pressi del mar d'Azov e ingaggiato una battaglia con le forze ucraine schierate a sorveglianza del confine. «La colonna è stata bloccata dalle guardie di frontiera» ha dichiarato il portavoce militare ucraino Leonid Matioukhine, secondo il quale «la battaglia è ora in corso».

Mosca annuncia secondo convoglio di aiuti nell'Est
Come al solito, la Russia gioca una doppia partita. Mentre si apprende dello sconfinamento dei blindati russi al confine, il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov annuncia in una conferenza stampa a Mosca l'intenzione del proprio Paese di inviare nei prossimi giorni un secondo convoglio di aiuti nell'est ucraino, auspicando la collaborazione di tutte le parti. Lavrov dice anche che la Russia accettarà «colloqui in qualsiasi formato» per risolvere la crisi ucraina «purché esso non sostituisca la sostanza». Si dice infine certo che la mancanza di fiducia dell'Unione europea e degli Usa nei confronti della Russia per quanto riguarda gli aiuti umanitari all'Est dell'Ucraina «passerà».

Intanto il presidente della Duma, la camera bassa del parlamento russo, Serghei Naryshkin, parlando con la stampa, ha detto che la parata militare di ieri a Kiev è la dimostrazione che l'Ucraina pianifica un'escalation della crisi nel sud-est del Paese. «Invece che fare appello al dialogo di pace, invece che una cerimonia di commemorazione per tutte le vittime senza esclusione di questo conflitto sanguinoso - ha aggiunto - è stata messa in scena una dimostrazione dei piani aggressivi per una escalation della crisi».

Possibile vertice Putin-Poroshenko
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha detto di "non escludere" che domani a Minsk possa svolgersi un incontro bilaterale tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Lo riferiscono le agenzie Ria Novosti e Itar-Tass precisando che secondo Peskov i due avrebbero «molti argomenti di cui discutere: la crisi ucraina, la catastrofe umanitaria a est, la necessità di una tregua». I due potrebbero parlare dei «rapporti bilaterali anche alla luce dell'accordo d'associazione» tra Kiev e Ue.

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