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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2014 alle ore 06:37.

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In una nota, l'associazione dei commercianti aggiunge che «è presumibile che anche la seconda parte del 2014 possa mancare l'appuntamento con la ripresa economica, confermando, dunque, l'urgenza di interventi più incisivi che ridiano fiducia ad imprese e famiglie e si traducano in un effettivo miglioramento della domanda».ù
Per Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, il mercato alimentare interno «conferma una deriva negativa sua propria, indipendente e peggiore dello stesso trend del Pil. Essa impone terapie fiscali di rilancio immediate e di forte impatto, ben oltre la misura pur apprezzabile degli 80 euro. Anche perché – nota Ferrua – il difficile scenario internazionale (Russia in primis) rischia di togliere alle imprese parte dell'ossigeno finora recato dall'export».
Tra gli economisti, molti sostengono che gli 80 euro restituiti alle famiglie non si sono sinora tradotti in maggiori consumi perchè probabilmente chi li ha ricevuti aveva degli arretrati da pagare e ha usato i soldi per rimborsare i debiti, le bollette o il mutuo.
Altri evidenziano che in questo modo è stata impedita una caduta ancora più violenta dei consumi delle famiglie.
Oppure c'è chi, come il chief economist di Intesa Sanpaolo, Gregorio De Felice, ha sottolineato che un ruolo decisivo nelle scelte di consumo lo giuoca l'incertezza delle prospettive: «Le famiglie non ritengono possibile che il bonus divenga stabile» ha detto, commentando il calo della fiducia dei consumatori. E se non si crede che l'anno prossimo il governo possa permettersi di confermare il bonus «questo spinge a non spendere nemmeno gli 80 euro che sono già arrivati».
Ma c'è anche chi, come gli esponenti della Federdistribuzione, pur promuovendo la scelta realizzata con la restituzione fiscale, sollecita il governo a puntare su un piano organico per far ripartire i consumi: «Continuiamo a sostenere che il bonus degli 80 euro sia un provvedimento utile per rilanciare la domanda interna e che i risultati saranno apprezzati sul lungo periodo, ma crediamo che questo non sia sufficiente per uno strutturale rilancio dei consumi» conclude il presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli.
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Il termometro dell'economia italiana
LA PRODUZIONE
Per la produzione industriale
un minirisveglio a metà anno
A giugno si è registrata la crescita mensile più alta dall'inizio dell'anno, dopo il -1,2% di maggio. La variazione tendenziale è stata dello 0,4% mentre nella nella media del primo semestre il rialzo si base annua è stato dello 0,2 per cento
+0,4%
IL FATTURATO
Anche l'estero «tradisce»
sul manifatturiero
Il fatturato dell'industria a maggio è sceso dell'1% rispetto ad aprile (-1,9% il mercato estero e -0,6% l'interno), segnando così il secondo ribasso congiunturale consecutivo, anche se resta positivo su base annua (+0,1%)
+0,1%
GLI ORDINI
Il portafoglio ordini
in caduta a maggio
Anche per le commesse caduta libera a maggio (-2,1%) rispetto ad aprile dopo due mesi in aumento, trascinate in basso proprio dall'estero (-4,5%). Calo anche su base annua (-2,5%) interrompendo una striscia positiva di otto mesi.
-2,5%
LA FIDUCIA
Ad agosto torna in calo
la fiducia delle imprese
Cala la fiducia delle imprese ad agosto, passando a 88,2 da 90,8. Un arretramento che colpisce tutti i principali settori. La discesa segue il balzo dell'indice generale del mese scorso (ma sul manifatturiero si tratta del terzo calo consecutivo)
88,2
I SENZA LAVORO
I lavoratori scontano ancora la coda lunga della crisi
A giugno il tasso di disoccupati (in tutto 3,15 milioni) era al 12,3%: in diminuzione dello 0,3% su base mensile e +0,1% su base annua. I 15-24enni sono 701mila e in questa fascia il tasso di disoccupazione è al 43,7 per cento
12,3%
L'EXPORT
Sul made in Italy pesa
il minor traino dell'extra Ue
A maggio per l'export c'è stata una crescita congiunturale del +2,2%. Su base annua le indicazioni sono più contenute (+0,2%) con rallentamento dell'export extra Ue (-2,3%), annullando così il recupero dei mercati europei (+2,4%).
+0,2%
L'IMPORT
Segnali di vitalità
per gli acquisti dall'estero
Le importazioni a maggio sono aumentate del 3,2% su base mensile e dello 0,9% su base tendenziale. Un aumento superiore a quello dell'export, grazie sia agli acquisti dai Pesi extra-Ue (+0,8%) sia a quelli da Paesi dell'Unione (+1%).
+0,9%
LE IMMATRICOLAZIONI
Prosegue la «ripresina»
delle automobili
A luglio è proseguita la crescita delle immatricolazioni in Italia (+5,02% su base annua). Un dato positivo, anche se i numeri (113.777 immatricolazioni) sono lontani dal periodo precrisi. Nei primi sette mesi la crescita è stata del 3,65 per cento
+5,02%
I CONSUMI
I consumi degli italiani restano al lumicino
A giugno vendite al dettaglio con crescita zero rispetto a maggio e addirittura in calo del 2,6% nel confronto annuo. Gli affari languono per tutti: botteghe (-3,9%), supermercati (-2,5%) e ipermercati (-1,3%). Si salvano i discount (+0,5%).
-2,6%
L'ENERGIA
Gli italiani consumano sempre meno elettricità
A luglio la domanda di energia elettrica (28,6 miliardi di kWh) è scesa del 3,8% annuo (-1,6% depurato dall'effetto temperatura, quest'anno inferiore di due gradi). Nei primi sette mesi il calo è stato del 3,2% (-3% a parità di calendario).
-1,6%

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