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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2014 alle ore 09:01.
L'ultima modifica è del 30 agosto 2014 alle ore 12:14.

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imprese esportatrici» rispetto al bacino attuale di 70mila. Novità in arrivo anche per le Tlc grazie a norme «volte a semplificare procedure di autorizzazione, posa e messa in opera delle Tlc» ma anche un credito d'imposta per il 30% per chi investe sulla banda ultralarga nelle "aree a fallimento di mercato". E sull'ambiente, ha aggiunto il ministro Gian Luca Galletti, «facciamo una serie di semplificazioni senza abbassare il livello di tutela dell'ambiente» intervenendo anche contro il dissesto idrogeologico.

Per la giustizia «una rivoluzione»
Sul fronte giustizia la riforma è stata «portata tutta in Consiglio dei ministri», come anticipato dal ministro Andrea Orlando entrando a Palazzo Chigi. Sono stati approvati un decreto legge sulla giustizia civile, con provvedimenti urgenti per dimezzare l'arretrato tra cui la riduzione delle ferie dei tribunali (dal 6 al 31 agosto), e sette disegni di legge di cui tre deleghe. «Una rivoluzione», l'ha definita Renzi, sottolineando in particolare che il dl consentirà «alla fine dei mille giorni tempi certi» e «il dimezzamento dell'arretrato», grazie al potenziamento di arbitrati e negoziazione assistita da un avvocato, con un iter veloce per separazioni e divorzi consensuali. La filosofia, ha spiegato Orlando, è quella di «degiurisdizionalizzare la domanda di giustizia, cioè togliere ciò che non è strettamente necessario davanti al giudice».

Ma l'Anm: riforma punitiva
Il premier Renzi lo ha escluso, ma per l'Anm resta «l'impressione» che la riforma sulla responsabilità civile sia «punitiva» per i magistrati. «Si lancia il messaggio che la giustizia funziona male perché i magistrati fanno errori», dice il segretario Maurizio Carbone,«e si dà il via libera ad azioni strumentali contro i giudici». Inoltre, secondo l'Anm, «il grosso neo della riforma della giustizia è non aver affrontato con il coraggio necessario il nodo spinoso della prescrizione. Ci aspettavano un intervento più massiccio e radicale che mettesse in discussione l'intero assetto della ex Cirielli, che ha dato cattiva prova di sé».

Delega sulle intercettazioni: non ledere la privacy
Sulle intercettazioni «c'è una delega al Parlamento», ha detto Renzi. Alla fine ha quindi prevalso la linea temporeggiatrice di Alfano e del Ncd, tempo che servirà anche per «aprire un confronto con i giornalisti». Il principio da seguire è che «è consentita l'intercettazione al magistrato, ma ciò che non riguarda l'oggetto del reato deve esssere pubblicato con grande attenzione. Non immaginiamo sanzioni penali. Non vogliamo mettere il bavaglio, ma non si deve ledere la privacy delle persone».

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