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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2014 alle ore 14:08.
L'ultima modifica è del 30 agosto 2014 alle ore 20:59.

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In Ucraina orientale ci sarebbero già quattro-cinquemila soldati russi, molti più dei mille denunciati nei giorni scorsi dalla Nato. Lo sostiene una fonte del governo britannico alla Cnn. I militari, secondo la stessa fonte, stanno combattendo nei pressi di Donetsk e Lugansk, mentre altre 20mila unità sono appostate al confine all'interno del territorio russo. Nelle stesse ore, il presidente ucraino Poroshenko denuncia la presenza nel territorio ucraino «di centinaia di blindati» nel Paese.

La reazione decisa dall'Unione europea sembra questione di ore. Alla riunione all'Eliseo dei dirigenti socialdemocratici dei Paesi europei a Parigi, prima del Consiglio europeo di oggi pomeriggi a Bruxelels, il presidente francese, Francois Hollande, ha detto che «la Commissione europea dovrà lavorare all'innalzamento del loro livello»: le sanzioni contro la Russia «saranno senza dubbio inasprite questa sera» in occasione del Consiglio europeo a Bruxelles (in cui dovrebbe essere decisa la nomina dell'italiana Mogherini a capo della diplomazia Ue).

«La situazione in Ucraina, invasa dalla Russia, è del tutto inaccettabile, e se resta così ci saranno conseguenze» così il premier britannico David Cameron entrando al summit Ue.

La Russia «è praticamente in guerra contro l'Europa» afferma il presidente lituano, Dalia Grybauskaite, che chiede ai partner europei di fornire all'Ucraina rifornimenti militari.

Mentre volano minacce da opposte parti, e alcuni capi di stato usano dunque la parola «guerra», quindi l'inizio di un conflitto in Europa, un paese alleato della Russia, la Bielorussia di Lukashenko, presidente-dittatore in carica dal 1994, tesse la tela diplomatica: il ministero degli Esteri bielorusso fa sapere che lunedì a Minsk si riunirà «un gruppo di contatto» fra i rappresentanti di Ucraina, Russia e dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) parteciperanno ai dibattiti, ha precisato il ministero, senza fornire ulteriori dettagli.

La decisione di Stoccolma
Le forze armate svedesi hanno innalzato il livello di allerta a livello di quartier generale a causa della crisi ucraina, mentre il premier Fredrik Reinfeldt ha accusato la Russia di comportarsi come all'epoca della Guerra Fredda. L'innalzamento del livello d'allerta riguarda soprattutto alcuni settori come la raccolta di informazioni; due cacciabombardieri Gripen sono stati tuttavia dispiegati nella base di Goetland per meglio sorvegliare la situazione nel Baltico.

Prime parole dai nuovi vertici Ue
La neonominata capo della diplomazia Ue ha detto che in Ucraina «l'opzione militare» non è una soluzione mentre il neonominato presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si è detto fiducioso sulla prossima collaborazione con Mogherini: «Dovremo elaborare insieme una politica da seguire per trovare una soluzione coraggiosa e al tempo stesso ragionevole ed efficace per il conflitto ucraino». Su questa collaborazione, Tusk si è detto «tranquillo e sereno»: l'Ue, ha detto, ha bisogno di una politica unica su questa crisi.

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