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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2014 alle ore 10:01.
L'ultima modifica è del 02 settembre 2014 alle ore 11:09.
Banche diano soldi a imprese
Quanto alle aspettative del governo italiano riguardo alle mosse della Bce, Renzi ha ricordato che «il 18 settembre la Banca centrale europea «darà 200 miliardi di euro alle banche perché li diano alle imprese». E ha aggiunto: « noi vigileremo perché le banche diano davvero questi soldi alle imprese».
Scuola, linee guida riforma saranno su sito Millegiorni
Dopo il rinvio della settimana scorsa, le linee guida della riforma della scuola saranno annunciate mercoledì sul sito dei Millegiorni "passodopopasso.italia.it", ha spiegato poi il premier che in precedenza aveva parlato di «mille asili nido» nel programma dei mille giorni». Subito dopo la conferenza stampa sulla riforma della scuola si è svolto un incontro fra il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, con lo staff del ministro.
Boschi e Delrio vigileranno sui decreti attuativi e fondi Ue
Altre due priorità indicate da Renzi, l'attuzione delle leggi e l'utilizzo effettivo dei fondi Ue. Di qui il mandato dato da Renzi rispettivamente ai ministri Boschi e Delrio di «aggiornare l'attuazione dei decreti attuativi e la spesa dei fondi europei costantemente nei mille giorni», perché «saremo un Paese civile se non avremo più l'arretrato sui decreti e i denari dispersi sui fondi europei».
Boschi: dimezzati i decreti attuativi
Sull'attuazione i numeri li dà il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi: «Erano 889 i decreti legislativi da emanare al moemnto del nostro giuramento - spiega il ministro - oggi sono 528: abbiamo dimezzato in sei mesi il numero dei decreti attuativi dei governi precedenti. Ovviamento il lavoro del nostro governo porta altro lavoro, e quindi abbiamo complessivamente 699 tra pregresso e nuovi decreti. Per questo abbiamo riorganizzato la struttura per seguire l'attuazione del programma».
Nessuna discussione in corso su rimpasto governo
Renzi ha anche escluso per ora ipotesi di rimpasto. «Un ministro ragionevolmente lascerà questo governo il 25 o 26 ottobre dopo il voto del Parlamento Europeo. Da un paio di giorni prima inizieremo a pensarci. Fino ad allora Federica Mogherini è il ministro» degli Esteri. E ancora: «Non c'è nessuna discussione di rimpasto».
Sul programma dei mille giorni previsto un passaggio parlamentare
Sul programma dei mille giorni del governo Renzi ha aggiunto di aver «chiesto al ministro Boschi di prevedere un passaggio parlamentare». E il ministro per i Rapporti con il Parlamento, presente in conferenza stampa insieme al sottosegretario Graziano Delrio, ha spiegato che un passaggio alle Camere si potrebbe tenere nel mese di settembre.«Ragionevolmente - ha detto Boschi - ci sarà un'informativa del governo e un dibattito. L'altra forma potrà essere una comunicazione del presidente del Consiglio».
Renzi: servono riforme radicali, basta con i veti e le rendite di posizione
In precedenza, nel testo di presentazione del sito presentato il premier aveva scritto: «Guardiamo negli occhi tutti, ma non guardiamo in faccia nessuno. Se l'Italia deve cambiare, nessuno può chiamarsi fuori. Nessuno può tirarsi indietro. Vale per tutti i settori». E ancora: «Questo è il Paese che è apparso sulla scena internazionale come il Paese dei veti, dei "no, non si può". Delle lungaggini e delle procedure. Al termine di questo periodo - assicura - avremo un Paese più coraggioso, più semplice, più competitivo. E dunque una politica più credibile». «Passo dopo passo - si legge ancora - riporteremo l'Italia al suo posto. A guidare l'Europa del coraggio, non a inseguire i fantasmi della paura». «I mille giorni sono occasione» per «dimostrare che le riforme si possono fare», aggiunge sul sito.
Renzi: servono riforme radicali, giocare all'attacco
Bisogna «cambiare alla radice, a partire dalle nostre istituzioni» ha scritto ancora Renzi. E ancora: «dobbiamo giocare all'attacco, non in difesa. Scegliere il coraggio, non la paura». Il premier ha indicato come «orizzonte» un'Italia «libera dalle pastoie burocratiche e dal potere di rendita dei soliti noti» e «che finalmente fa le riforme, dopo averle ossessivamente discusse (e rinviate) per anni».
Una nuova strategia per l'Europa
Dopo la vittoria riportata nel consiglio europeo di sabato scorso che ha nominato Federica Mogherini Alto rappresentante della politica estera della Ue, Matteo Renzi ha alzato dunque il sipario sui "mille giorni", il programma di legislatura con cui il premier punta «passo dopo passo» a far uscire l'Italia dalla recessione, per tornare a «essere leader in Europa». Al centro c'è anche la battaglia sulla flessibilità. E Renzi, che si prepara a dismettere i panni dello sprinter per indossare quelli del mezzofondista, ha capito che sarà molto arduo ammorbidire i rigoristi, Germania in primis. In conferenza stampa Renzi ha spiegato che «la partita della rilevanza italiana in Ue che non si esaurisce» nella collocazione di una «bandierina sulla poltrona, ma si tratta di imporre» una nuova «strategia all'Europa, e questa imposizione è un obiettivo di tutti i Paesi».
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