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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2014 alle ore 16:09.
L'ultima modifica è del 02 settembre 2014 alle ore 16:26.
TOKYO - Un team di ricercatori giapponesi dell'Università di Nagasaki ha annunciato oggi lo sviluppodi un nuovo metodo in grado di diagnosticare il virus Ebola in soli trenta minuti e a costi molto più bassi di quelli necessari fino a oggi. Il team guidato dal professore Jiro Yasuda ha sottolineato che il suo metodo può rappresentare una efficace soluzione da utilizzare nei Paesi dove la costosa diagnostica non è disponibile e affermato di essere già pronto a offrire l'innovativo sistema che richiede attrezzature da poche centinaia di dollari.
L'epidemia del virus ha gettato nel panico alcuni Paesi africani, con la morte accertata di oltre 1.500 persone e molte altre migliaia di persone colpite, e allarma il mondo intero. È chiaro che un metodo diagnostico rapido e poco costoso potrebbe contribuire in modo decisivo a impedire l'ulteriore propagazione della malattia.
Dal Giappone sta già per arrivare in Nigeria e in altri Paesi un antivirale, il Favipiravir, da poco approvato dalle autorità di Tokyo per il trattamento della febbre ma risultato efficace in via sperimentale anche contro l'Ebola. A produrlo è la Fujifilm, che sta diversificando nel medicale rispetto alle sue tradizionali attività nell'immagine.
Intanto a Tokyo si è diffusa una certa paura per l'arrivo di una pericolosa epidemia di febbre tropicale, la dengue, che ha colpito almeno 22 persone., che avrebbero contratto la malattia nel popolarissimo parco di Yoyogi: zanzare locali avrebbero contratto il virus da turisti provenienti dai tropici. Il comune di Tokyo ha cominciato precipitosamente a installare reti per intrappolare gli insetti nel parco per cercare di capire quanti di loro possano essere diventati pericolosi per la salute pubblica.
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